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Paul Weller, un nome che alle masse dice poco o niente. Forse qualche vago accenno alle sue declinazioni musicali Jam e di più agli Style Council, molto in voga nella metà anni 80.

John William “Paul” Weller è nato il 25 maggio 1958 a Sheerwater, nei pressi di Woking nel Surrey, in Inghilterra. Località nota principalmente per la presenza dell’azienda e scuderia di F1 McLaren. Cantante, chitarrista e compositore britannico, leader, in epoche diverse, di gruppi che hanno segnato un’epoca come Jam (1976-82) e Style Council (1983-89), con stili e modi diversi.

Nel Regno Unito è considerato una vera e propria istituzione nazionale, in ragione del fatto che la maggior parte dei suoi testi prende spunto dalla cultura e modo di vivere inglese. E’ stato la principale figura del movimento mod revival, tra la fine degli anni 70′ e 80′, ruolo in virtù del quale è soprannominato ancora oggi “The Modfather”.

E’ annoverato tra i musicisti più influenti degli ultimi quarantacinque anni, forte di una prolifica e fortunata carriera da solista che dal 1992 l’ha visto pubblicare ben quindici album in studio. E proprio in questi giorni Weller, è su tutte le piattaforme on line con il suo nuovo singolo Village, brano che anticipa l’album “On Sunset” previsto in uscita per il 19 giugno

C’è chi lo considera come l’erede diretto dei Beatles, per sonorità e molto altro, verso il quartetto Weller ha infatti una sorta di venerazione, ripetendo spesso che: “I Beatles hanno inventato tutto e cambiato tutto”

Non a caso sono stati diversi gli omaggi diretti e indiretti ai ragazzi di Liverpool. Uno su tutti Start dall’album Sound Effects del 1980, che ricalca la linea di basso di Taxman.

Si appassiona da subito alla musica, ascoltando principalmente i Beatles, i Who, i Kinks e gli Small Faces e un po’ tutti i gruppi appartenenti al movimento Mod. Da adolescente forma con il bassista Bruce Foxton e il batterista Rick Buckler i Jam. con cui raggiunge più volte la vetta delle classifiche inglesi. Propone una miscela esplosiva tra il punk-rock, il pop, beat e rhythm’n’blues, che conquisterà il favore della critica e un considerevole seguito tra diverse fasce di pubblico.

Jam che rimangono ancora oggi una delle band inglesi di maggior influenza, il loro sound si è riverbrato in continuo nel british pop dagli anni 90 a oggi. Vantano inoltre molte tribute-band. Nell’82 Weller, decide di abbandonare, non senza strascichi i Jam, per passare a tutt’altro genere con gli Style Council, affondando ulteriormente le radici nella musica soul, riproponendola in chiave moderna con venature jazz, sempre molto raffinate. Con gli Style Council pubblica a metà degli anni 80′ Cafè Blue e Our favourite shop con cui ottiene un ottimo riscontro di critica e pubblico. Soprattutto con il primo, dove spazia dal pop raffinato, al jazz, alle atmosfere da night-club con una forte impronta francese.

Da tutti considerato come una vera e propria icona degli ultimi decenni cui fare riferimento non solo della musica pop-rock anglosassone, verso di lui molti si sono rifatti dagli Oasis, Blur, Kaiser Cheif e Arctic Monkeys solo per citarne alcuni.

Ma Weller non è solo un riferimento musicale, ma anche nel look e nel modo di proporsi. Con il suo gruppo Style Council, lo stile, l’eleganza lo rivendicava già nel nome e di stile ne ha sempre avuto da vendere. Elegantissimo ma mai banale,  ricercato, indossa capi tipicamente british come trench e abiti slim fit, spesso e volentieri la pochette, capelli sempre corti e curatissimi, anche se ultimamente li porta un po’ più lunghi. Nella sua carriera ha prestato la sua immagine come modello a diversi marchi inglesi, in compagnia di sua figlia Leah.