Fa certamente un certo effetto sapere che uno dei componenti dei Beatles compie 80 anni. Nell’immaginario collettivo sono sempre lì con le loro canzoni, le loro fotografie ancora poco più che ventenni a conquistare il mondo.

Eppure il tempo ha corso e tanto da quei momenti, soprattutto viene da sorridere e pensare che i quattro ai tempi di Sgt. Pepper, cantavano “when I’m sixty-four”.

Ringo è sempre lì un signore che ha passato settant’anni della sua vita a suonare la batteria, più in forma che mai, va ancora in tournée e non dimostra affatto tutte le sue primavere, forse grazie alla sua dieta vegetariana, forse per la sua forte voglia di vivere.

Ringo Starr, nasce come Richard Starkey, il 7 luglio 1940 a Dingle, quartiere operaio di Liverpool. A tre anni i suoi genitori si separarono, lui resta con la madre Elsie.

La sua non fu per niente un’infanzia facile, oltre alle non facili condizioni economiche, al divorzio dei suoi, si dimostrò subito cagionevole, rimanendo spesso vittima di malattie anche per lunghi periodi. A soli sei anni fu operato di appendicite acuta, rimanendo per due mesi in stato di coma, si riprese dopo altri interventi che lo costrinsero a stare in ospedale ancora per diversi mesi.

A tredici anni, in seguito a complicazioni polmonari, venne ricoverato nuovamente rimanendo in ospedale ancora per lungo tempo. Nel frattempo Harry Graves, l’uomo che nel 1953 aveva sposato sua madre Elsie, contribuì a stimolare il suo interesse per la musica comprandogli una batteria per passare il tempo durante la convalescenza. Richard prese subito confidenza con lo strumento, proprio durante la permanenza nel sanatorio in cui era ricoverato. e in breve tempo ne fece suo ogni segreto.

A diciassette anni entra nel suo primo gruppo che fa musica skiffle, e due anni dopo entra nei Rory Storm and the Hurricanes. Fu proprio Rory Storm che lo convinse ad adottare il nome d’arte di Ringo Starr, dall’abbreviazione del cognome e per la sua mania di indossare continuamente anelli.

Gli Hurricanes erano in quel periodo il gruppo più popolare di Liverpool, e Ringo già al tempo è considerato un personaggio del panorama musicale. La sua svolta artistica arriva nell’agosto del 1962. I Beatles erano reduci dal provino del 6 giugno ad Abbey Road, nel quale il produttore George Martin aveva avanzato dubbi sulle qualità dello storico batterista Pete Best. Così si rese necessaria la ricerca di un suo sostituto, che venne individuato proprio in Ringo.

L’esordio in studio con i Beatles però non fu ritenuto all’altezza, George Martin, per le prime sessioni in studio lo fece sostituire con il turnista Andy White, che suonò la batteria in Love Me Do e in P.S. I Love You. Ringo passò così a suonare il tamburello come rinforzo al rullante in Love Me Do, mentre in P.S. I Love You era alle maracas.

Da lì in poi però la batteria dei Beatles fu solo sua, non hai mai ecceduto in assoli, ma ha reinventato il modo di suonare lo strumento: lui mancino suonava da destrorso, caratteristica che rende i suoi virtuosismi davvero unici.

Spesso ingiustamente sottovalutato, sovrastato dal mito Beatles, il suo stile è stato sempre pulito, essenziale, preciso nel suonare e con pochi errori. Molti sono stati influenzati dal suo stile, da Stewart Copelanda a Phil Collins a Jim Keltner a Chad Smith e Dave Grohl.

Ma non è stato solo il batterista dei Beatles, è stato anche interprete di alcuni brani dei Fab4, su tutti “with a little help from my friends” e “Yellow submarin”. Del gruppo però è stato anche l’importante collante tra le varie personalità che lo componevano e spesso il paciere tra le tensioni che si venivano a creare.

Fu il primo a lasciare il gruppo nel 1968, e quando tornò dieci giorni dopo da una vacanza in Sardegna con Peter Sellers, aveva creato Octopus’s Garden. Negli studi di Abbey Road aveva trovato poi la sua batteria coperta di fiori, a dimostrare l’importanza nel gruppo e l’affetto degli altri componenti.

Fu poi quello che soffrì maggiormente per lo scioglimento dei Beatles, pur suonando nei rispettivi album degli ex compagni e che per lui componevano pezzi che andavano a comporre i suoi lavori.

Dopo lo scioglimento del gruppo ha intrapreso una carriera individuale sia come musicista con cui ha suonato con i migliori al mondo. sia come attore cinematografico. È anche un appassionato di pittura: dipinge e sovvenziona molti premi nazionali inglesi di pittura.

Nel 2011 è stato classificato quattordicesimo nella lista dei migliori batteristi di tutti i tempi redatta dalla rivista Rolling Stone. Nel 2015 è entrato nella Rock and Roll Hall of Fame.

Sposato da quasi 40 anni in seconde nozze con la bond-girl Barbara Bach, è il sogno proibito di Marge Simpson dell’omonimo cartone animato. Anche suo figlio Zak è un batterista affermato, è l’attuale batterista degli Who e ha suonato in precedenza con gli Oasis, Icicle Works, Waterboys, e Johnny Marr and the Hearles.

La sua fama in Italia, è stata anche superiore ai suoi compagni, tanto che quando l’industriale dolciario Mario Pavesi dovette dare il nome a dei biscotti lanciati sul mercato dei teenager, li battezzò Ringo.

L’ultimo omaggio è del gruppo italiano dei Pinguini tattici nucleari che proprio a Ringo, hanno dedicato il brano con cui hanno conquistato il terzo posto nell’ultimo Festival di Sanremo.

Non festeggerà il traguardo degli 80 anni con feste sfarzose o altro, ma ha chiesto di ricordarlo con il suo motto “Peace & love.

Sul suo canale Youtube sarà online un concerto benefico a partire dalle due di notte italiane tra il sette e l’otto luglio con performance domestiche e filmati dal vivo di Paul McCartney, Sheryl Crow, Garu Clark jr., Sheila E, Ben Harper, Steve Earle, Peter Frampton e altri.