Il 9 febbraio 1964, i Beatles debuttarono al “The Ed Sullivan Show”, programma televisivo statunitense, trasmesso dalla rete CBS.

Era uno spettacolo, ideato e condotto dall’omonimo giornalista newyorkese (28 settembre 1901 – 13 ottobre 1974), che andò in onda ininterrottamente dal 20 giugno del 1948, fino al 6 giugno del 1971, per un totale di 1.054 puntate.

E’ stato uno dei programmi più seguiti e amati dagli americani, oltre che, ancora oggi, tra i più copiati. In origine si chiamava Toast of the Town, assumendo la denominazione “Ed Sullivan Show” a partire dal 25 settembre 1955.

A differenza di molti spettacoli dell’epoca, Sullivan chiedeva agli artisti di suonare dal vivo, senza playback, anche se permetteva alcune eccezioni.

Allo spettacolo hanno partecipato nel corso degli anni musicisti di diversa estrazione da Louis Armstrong, ai Rolling Stones, Elvis Presley, James Brown, Byrds, Tina Turner, Janis Joplin, Jefferson Airplane, Stevie Wonder, Marvin Gaye, Ray Charles, Diana Ross…

Con alcuni ci furono dei dissidi mai più sanati, come nel caso di Bo Diddley, Buddy Holly, David Crosby e Jim Morrison.

Tra le curiosità di questo popolarissimo show, quella della partecipazione di Topo Gigio, a partire dal 1962. Il pupazzo ideato da Maria Perego, fu così apprezzato da comparire regolarmente, sino al termine del programma nel 1971.

La puntata con i Beatles fece registrare un’audience pari a 73 milioni di americani, segnando uno dei più grandi eventi televisivi della storia.

Certificando così l’esplosione planetaria della “beatlemania”, iniziata poco più di un anno prima, il 22 marzo del 1963, con l’uscita del loro primo album “Please please me”. Il disco contiene brani composti dai Beatles e otto di autori vari, che componevano ai tempi il loro repertorio nei concerti.

Ad aprire le danze in tutti i sensi di quell’ellepì è “I saw her standing there”, composta da Lennon e McCartney nella casa di quest’ultimo in Forthlin Road a Liverpool, un giorno in cui ancora adolescenti, avevano saltato la scuola.

Brano di chiara ispirazione rock n roll, su tutti dal ritmo di Chuck Berry, dove spicca la chitarra del diciannovenne George Harrison. E’ questo pezzo che accese per primo la miccia della “beatlemania”, con l’altro brano che dà il titolo all’album, portandolo in testa alle classifiche europee.

Pubblicato negli USA, però non suscitò le stesse emozioni anzi rimane anonimo.

A luglio uscì “With the Beatles” preceduto dal trascinante e iconico singolo “She Loves You”, scandito dal martellante “yeah yeah yeah”, che diventerà un vero e proprio marchio, per il periodo. In Gran Bretagna è delirio puro per i ragazzi di Liverpool.

Il 13 ottobre per il concerto più atteso della BBC, quello del sabato sera dal Palladium di Londra, sono 15 milioni gli spettatori che vedono in televisione i Beatles: nulla sarà più come prima. Londra viene paralizzata da ragazzine urlanti e in lacrime.

Ma negli USA, i Beatles al momento non sfondano, così il manager Brian Epstein, spende ben 40.000 dollari di pubblicità e convince un dj americano, Carrol James, a inserire il gruppo nelle sue scalette. Alla fine del dicembre 1963 le radio di oltreoceano iniziarono a passare con continuità quelli che di lì a poco saranno i Fab4.

Nel frattempo il singolo “I want to hold your hand” appena pubblicato divenne un successo enorme e il 16 gennaio arrivò al primo posto delle classifiche statunitensi.

Nello stesso periodo il presentatore americano Ed Sullivan, dovette attendere in volo, prima di scendere a Londra, perchè l’aereo che trasportava i Beatles potesse atterrare subito per misure di sicurezza, con lo scalo bloccato da migliaia di fans del gruppo in delirio.

Colpito dall’evento Sullivan chiamò Epstein per assicurarsi subito il gruppo nel suo show.

Il 7 febbraio i Beatles, sbarcano al John Fitzgeral Kennedy Airport, accolti da fans e giornalisti e rimarranno negli USA, per due settimane.

Il 9 febbraio il debutto da Ed Sullivan allo studio 50 a New York, dove eseguirono nell’ordine All My Loving, Till There Was You, She Loves You, I Saw Her Standing There e I Want To Hold Your Hand.

Seguirono poi due concerti alla Carnegie Hall, sempre a New York e uno a Washington, dove per l’occasione suonarono su un palco girevole per permettere a tutti di vedere e sentire, ma non bastarono ancora.

Fu organizzato quindi un secondo passaggio da Sullivan: e furono altri 70 milioni di spettatori.  I due primi spettacoli da Sullivan scatenarono di fatto la beatlemania in America e la “British-invasion”, perchè dietro i ragazzi di Liverpool, arrivarono poi gli Who, i Kinks, gli Stones…

I Beatles registrarono sempre per Sullivan un terzo passaggio che andò in onda il 23 febbraio, dopo il loro ritorno in patria. Quel pomeriggio eseguirono Twist and Shout, Please please me e I want to hold your hand.

Tra gli ospiti di quel terzo spettacolo The Cab Calloway Orchestra. Proprio quel Cab Calloway, immortalato nella sua strepitosa apparizione in “Blues Brothers”.

Leggenda vuole, alimentata da un po’ di esagerazione dei mass-media, che durante l’apparizione dei Beatles allo show, il numero di crimini riportati a New York fu molto vicino allo zero e quelli minorili praticamente si azzerarono.

In proposito George Harrison affermò che: “Persino i criminali si sono presi dieci minuti di pausa in occasione dello show dei Beatles”.