Il 9 marzo 1908, presso il ristorante L’Orologio in Via Giuseppe Mengoni, nel centro di Milano a due passi dal Duomo, nasceva l’F.C Internazionale.

La storia vuole che vide la luce davanti a due prodotti tipici lombardi, risotto all’ossobuco, innaffiato da un rosso dell’Oltrepò.

A Milano erano già sorte tra gli ultimi anni dell’ottocento e i primissimi del novecento diverse società calcistiche, come Mediolanum (1898), US. Milanese, F.C. Sempione e Ausonia. A svettare però sono i rossoneri del Milan Football Cricket Club, fondati nel 1899 da un gruppo d’inglesi e italiani, riuniti all’hotel Du Nord e des Anglais (attuale Hotel Principe di Savoia).

Pochi mesi dopo era già a giocarsi la semifinale scudetto, e nello stesso anno vinse la Medaglia del Re. L’anno dopo, fu la prima squadra a rompere il dominio del Genoa.

I rossoneri avevano tra fondatori, dirigenti e calciatori molti stranieri (in prevalenza inglesi e svizzeri), una situazione che alla lunga portò dei problemi e a una frattura nel sodalizio. Da una parte chi voleva portare avanti un discorso più territoriale, cercando di non tesserare giocatori di diversa nazionalità.

Dall’altra una fazione in minoranza, che invece riconosceva e sosteneva l’importanza del ruolo della componente estera nella fondazione della società e voleva continuare su questa strada.

A capo di questa fazione c’era il pittore futurista, illustratore, caricaturista e arbitro di calcio Giorgio Muggiani, che era anche segretario del Milan. Membro di una famiglia agiata milanese, aveva studiato e vissuto in Svizzera a San Gallo, e non vedeva di buon occhio questa frattura in seno al club, ma per un periodo la sua fu una posizione minoritaria e poco ascoltata.

Le frizioni però aumentavano sempre di più e si arrivò allo scontro con l’allora presidente dei rossoneri Giannino Camperio, a sua volta calciatore e poi selezionatore della prima Nazionale italiana.

Muggiani, incontrò poi un calciatore milanese-svizzero Ermanno Aebi, con le sue stesse idee, aumentando così il dissenso nel Milan.

Quando la situazione stava per volgere in favore del gruppo autarchico, Muggiani con il suo raggruppamento che si andava via via ingrossando, annunciando già a fine febbraio di essere pronto a fondare un nuovo sodalizio calcistico.

A sancire la rottura, fu un articolo riportato su La Gazzetta Sportiva i primi di marzo, in cui Muggiani dichiarava di avere dalla sua parte: “un gruppo d’intellettuali, artisti e industriali pronti a fondare un nuovo Football Club. Forse ci saranno anche partite internazionali da giocare.”

La scissione venne di fatto sancita al Ristorante l’Orologio il 9 Marzo 1908, con altri 43 soci dissenti dal Milan, che seguirono Muggiani.

La nuova associazione si chiamerà Football Club Internazionale, con la ragione sociale che delineava un vero e proprio manifesto delle motivazioni che avevano ispirato la scissione. E anche la scelta dei colori non è affatto casuale: nero e azzurro in opposizione al rosso e nero, caratteristica di dissenso e in netto contrasto nei confronti del Milan.

Muggiani, sancirà il tutto con due atti fondativi. Il primo fu il discorso: “Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle.

Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo”. Il secondo fu il disegno del logo del club, un fondo dorato delimitato da due cerchi, uno blu e uno nero, e con le lettere in bianco FCIM (Football Club Internazionale Milano) intrecciate fra loro.

Una scissione che portò anche al fulmineo addio al Milan anche di Herbert Kilpin, tra i fondatori e primo capitano dei rossoneri, motivato proprio dalla mancata riconoscenza che il calcio milanese, ma italiano in genrale stava riservando a molti stranieri che avevano permesso la diffusione del football.

Il primo presidente dei nerazzurri fu Giovanni Paramithiotti, dopo un anno il suo posto fu preso da Ettore Strauss, più vicino alla maggioranza svizzero-tedesca dei soci del club. Il primo capitano nerazzurro fu l’elvetico Hernst Marktl, anch’esso proveniente dal Milan.

Il primo campo di gioco utilizzato era al numero 115 di Ripa Ticinese. Uno dei lati era fiancheggiato dal Naviglio Grande ed è per questo che, tutte le volte che si disputavano delle partite, una persona con una barca stazionava nel fiume per recuperare i palloni che andavano a finirci dentro. Due anni dopo la fondazione, nella stagione 1909-10, arrivò il primo titolo nazionale, conquistato sotto la guida di Virgilio Fossati, nella doppia veste di giocatore e allenatore.

Ancora oggi i nerazzurri continuano sulla via internazionale, dal giugno 2016 infatti l’azionista di maggioranza è la società cinese Suning Holdings Group.

L’Inter, unica squadra ad aver partecipato a tutte le edizioni del campionato di Serie A a girone unico. Conta 30 titoli nazionali, suddivisi in diciotto scudetti, 7 Coppe Italia, 5 Supercoppe italiane, Ha vinto 3 volte la Coppa dei Campioni/Champions League, 2 con Moratti padre negli anni 60 e una con Moratti figlio nel 2010. 2 Coppa Intercontinentali, 1 Coppa del mondo per club FIFA e 3 Coppe UEFA. Un bottino ricchissimo quello dei nerazzurri, che ne fanno il terzo club italiano sia per numero di titoli vinti sia per vittorie internazionali.