Ha vinto la scrittrice britannica Angela Marsons, con il thriller Le verità sepolte (Newton Compton) il Premio Bancarella 2020 e sono stati 128 i voti per lei,  con 4 milioni di copie vendute,  contro gli 88 di Gianrico Carofiglio con L’estate dell’incanto (Piemme).

Terzo classificato Stefano Ardito, 82 voti, con Alpini. Una grande storia di guerra e di pace (Corbaccio) seguono Desirèe Cognetti, Una storia che parla di te (Dea Planeta) con 73 voti; Franco Faggiani, Il guardiano della collina dei ciliegi (Fazi Editore), 70 e Piernicola Silvis, Gli illegali (Sem Libri), 39 voti. 

Unico nel suo genere, il Premio Bancarella deve la sua peculiarità al contesto in cui è nato e vive.

E’ il solo evento gestito interamente da librai della Lunigiana, la regione tra la Liguria e la Toscana, zona nota dalla prima metà del Novecento proprio per il vivissimo commercio editoriale, che ha permesso la nascita di molte delle librerie ancora esistenti.

Il potenziale culturale di questa tradizione non tardò a essere capito, e attraverso Renato Mascagna, collaboratore dello scrittore Pietro Ferrari, sfociò nel secondo dopoguerra nel primissimo raduno di librai a Mulazzo, nella Lunigiana.

Provenienti da tutti i maggiori centri urbani e non, come Torino, Pisa, Genova e molti altri, bancarellai, editori e scrittori giurarono, su iniziativa del sindaco e scrittore Salvator Gotta, di ritrovarsi ogni anno per commemorare quell’eccezionale ritrovo di personalità del mondo del libro.

Le insolite origini dell’evento hanno determinato la sua singolarità fino ad oggi, ovvero l’assenza di attenzione da parte delle giurie letterarie, spesso utili solo a fomentare diatribe, più che instaurare dei dibattiti costruttivi.

Il Premio Bancarella ha così da sempre le qualità di naturalezza e genuinità dei contenuti, ovvero i prodotti letterari e una forte collaborazione lettori-librai.

Non è un caso che almeno due volte, nel 1953 e nel 1958, il premio sia stato vinto da capolavori i cui autori vennero premiati poi con il Nobel, come Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway e Il Dottor Zivago di Boris Leonidovič Pasternak, un esempio di come la semplicità possa ospitare e avvalorare la magnificenza.