Nel punto più ampio del Golfo Borromeo troviamo la più grande delle isole del Verbano, conosciuta come l’Isola Madre.

Nell’antichità era nota come l’Isola di San Vittore in quanto vi si trovava una cappella consacrata al santo, per poi, agli inizi del secolo XVI, diventare una delle tante residenze private del conte Lancillotto Borromeo.

Verso gli ultimi decenni del ‘500 l’isola conobbe una vivace attività edilizia grazie all’intervento di Renato Borromeo e d’importanti architetti come Pellegrino Tibaldi, Crivelli e Filippo Cagnola.

Dalla fine del secolo XVIII il luogo assunse l’aspetto che è arrivato fino ai nostri giorni, con l’eccezione della cappella di famiglia voluta nel 1858 da Vitaliano IX.

Le stanze del Palazzo, dal 1978 arredate con arredi provenienti dalle dimore storiche dei Borromeo, ospitano arazzi, mobili e quadri.

Tra le stanze più importanti il Salone di Ricevimento con alle pareti i quadri di Stefano Danedi, detto il Montalto, Ercole Procaccini il Giovane e Giovan Battista Costa, la Sala delle Stagioni con un grande arazzo appartenuto a un cardinale Borromeo e la Sala delle Bambole che ospita una collezione di bambole francesi e tedesche ottocentesche.

Il palazzo è circondato da un bellissimo giardino botanico, definito dallo scrittore francese Gustave Flaubert un “paradiso terrestre“, che ospita una flora sorprendente e difficilmente reperibile con aceri, banani, camelie, eucalipti e palme oltre a numerosi animali esotici come multicolori pavoni, pappagalli e fagiani.

 

Per informazioni: https://www.isoleborromee.it/isola-madre/