Un cammino da percorrere con calma, con lentezza, godendo della bellezza del panorama.

Sul colle di Mattarella, vicino a Domodossola, sorge il complesso del Sacro Monte Calvario, con una storia molto lunga e complessa alle spalle.

La scoperta delle prime tracce su chi visse sul colle sotto gli antichi romani risale alla fine dell’Ottocento, quando vennero rinvenute alcune tombe, coperte da lastre di pietra, contenenti scheletri, spade, dardi e lance, forse d’epoca celtica.

Fu nel 1656 che due frati cappuccini del convento di Domodossola, Andrea da Rho Gioachino da Cassano, proposero l’idea di realizzate un Sacro Monte sul colle, come ricordo della passione di Cristo.

Il vescovo di Novara, Giulio Maria Ode scalchi, approvò il progetto e affidò la direzione dell’opera a Giovanni Matteo Capis di Domodossola.

Nel 1801, dopo la soppressione degli ordini religiosi voluta da Napoleone, molti dei beni appartenenti al Santuario furono messi all’asta e venduti, tranne la casa degli Esercizi Spirituali, mentre la cappella I, incamerata dal demanio militare e adibita a deposito di polvere da mina, prese fuoco e saltò in aria.

Nel 1820 il conte Giacomo Mellerio, nato a Domodossola, divenuto vice governatore di Milano, chiese all’abate Antonio Rosmini, di cui era diventato amico a Milano, di fare del Sacro Monte Calvario il punto di riferimento per fondare l’Istituto della Carità.

Dal 20 febbraio 1828, giorno di fondazione dell’istituto, Rosmini e i suoi figli spirituali fecero tornare il Sacro Monte luogo di preghiera e di pace per la Val d’Ossola e dopo la sua morte, nel 1855, i rosminiani acquisirono l’intera zona del Calvario, ampliarono la casa settecentesca adibita agli esercizi spirituali con il resto dell’antico edificio, che divenne la Casa Religiosa del Calvario, cuore dell’Istituto.

La suggestiva Via Crucis, sempre percorribile, parte dal centro di Domodossola, dove nel 1658 a segnare l’inizio del cammino venne eretto il grande Arco di Pilato, poi abbattuto nel 1875.

Attraverso una strada lastricata in mezzo al bosco rigoglioso, si raggiunge la sommità del colle; lungo il percorso di salita s’incontrano le varie stazioni, organizzate architettonicamente mediante una successione di quindici cappelle che compongono la Via Crucis.

Il Comitato dell’Unesco nel 2003 ha iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale ventiquattro nuovi siti, tra questi I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, che includono il Sacro Monte di Domodossola.

 

Per informazioni http://www.sacromonte-domodossola.com/