Quasi in un abbraccio silenzioso, accoglie il visitatore, l‘Eremo di Santa Caterina del Sasso, suggestivo monastero posto sulle rocce a strapiombo sul lago, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore. Uno dei luoghi più fascinosi e affascinanti del Verbano.

La sua storia, secondo la tradizione, inizia nel XII secolo, quando il mercante Alberto Besozzi di Arolo, scampato a un naufragio, durante una tempestosa traversata del lago, fece voto a Santa Caterina d’Alessandria, di ritirarsi per il resto della sua vita in preghiera e solitudine, in una grotta in quel tratto di costa dove approdò salvandosi.

Il complesso monastico sorse intorno al XIV secolo, dopo la costruzione delle due chiese dedicate una a San Nicolao e una seconda a Santa Maria Nova e venne inizialmente retto, anche se per un breve periodo, dai Domenicani, ai quali nel 1314 succedettero, fino al ‘600 i frati dell’Ordine di Sant’Ambrogio a Nemus. Attualmente sono presenti i frati francescani di Betania.

Dal 1914 il monastero è considerato monumento nazionale e nel 1970 fu acquistato dalla Provincia di Varese, che ne ha curato i complessi e costosi restauri, che hanno coinvolto anche la sovrastante cascina del Quiquio e la creazione di un ampio parcheggio.

La facciata della chiesa è decorata con un porticato rinascimentale con quattro archi, dove sono conservati i resti di un ciclo di affreschi attribuito a uno dei figli di Bernardino Luini, sulla sinistra invece, a strapiombo sul lago, si erge il campanile alto una quindicina di metri risalente al XIV secolo che in origine era quello della chiesa di San Nicolao.

Può essere raggiunto via lago oppure a piedi, scendendo una suggestiva scalinata di 268 gradoni in pietra, attualmente chiusa per le disposizioni covid.

Dal 2010 è attivo un comodo ascensore scavato nella roccia.

INFORMAZINI: http://www.santacaterinadelsasso.com/