Una cena particolare, nel contesto suggestivo del Lago Maggiore, in una sera d’agosto, cullati dalle onde del lago e assaporando piatti squisiti…

A Luino, sulle rive lombarde del Lago Maggiore, per la prima volta si terrà la cena in bianco, in programma per sabato 17 agosto dalle 20.30.

Il filo conduttore dell’evento si può riassumere con lo slogan “Cinque E”: Educazione, Estetica, Etica, Eleganza ed Ecologia.

Alle 20.30 si apparecchieranno i tavoli e alle 21 inizierà il banchetto alla luce naturale di fine giornata per condividere i manicaretti che i partecipanti prepareranno.

La cena in bianco è un flash mob nato 25 anni fa a Parigi quando il signor François Pasquier, tornato nella sua città dopo un periodo di assenza, invitò i suoi amici a un pic-nic in un parco cittadino, chiedendo a tutti, data la grandezza del parco, di vestirsi di bianco per rendersi riconoscibili.

L’esperienza piacque non solo ai partecipanti di quella prima edizione, ma anche alle migliaia di persone che, in seguito hanno presto parte alle edizioni successive a Parigi e nelle altre città del mondo, da New York a Torino, da Berlino, Milano fino a Brescia, Monza e Udine.

La cena in bianco è così una sorta di pic-nic chic tutto in bianco, etico, solidale ed ecologico, che si tiene in un luogo particolare delle città, con lo scopo di rivalutare posti nascosti o poco conosciuti e immortalare l’evento in una speciale cartolina, aiutando così anche i meno fortunati.

Tutti possono partecipare, adulti e bambini e quelli che desiderano essere presenti s’iscrivono all’evento in anticipo.

Trattandosi di un pic-nic ognuno dei partecipanti deve portare tutto da casa, come tavolo o cavalletti con assi e tavole, sedie, sgabelli e panche, ma non saranno consentiti posti a capotavola, perché i tavoli saranno affiancati uno all’altro.

Sono da preferire i tavoli di forma quadrata o rettangolare, per essere disposti in lunghe file e uno accanto all’altro, in modo da stare vicini e cenare tutti insieme.

Devono essere portati anche i piatti bianchi in ceramica, bicchieri di vetro, posate in acciaio o bianche, oltre a tovaglia e tovaglioli in tessuto bianco, ma può andare bene anche un lenzuolo purché bianco. Plastica, carta e lattine sono bandite, nel rispetto dell’ambiente.

Alle fine candele, candelieri, lanterne, fiori, centrotavola, segnaposti e menu per rendere più elegante la tavola, oltre a un gran numero di vivande a piacere, acqua, vino e bollicine, uniti alla voglia di stare assieme e condividere, renderanno magica questa serata. Al termine della cena, saranno poi gli stessi partecipanti a sparecchiare e ripulire l’area.

Luino ha una storia antichissima, dove culture diverse l’hanno profondamente influenzata, culminata nell’’impresa garibaldina del 15 agosto 1848, contro gli austriaci, e nella rivolta proletaria per il pane del 10 maggio 1898, che fu l’unica in tutto il varesotto.

Nel Novecento vi nacquero il poeta Vittorio Sereni e lo scrittore Piero Chiara e vi visse Dario Fo, che fece il suo debutto sul palcoscenico del Teatro Sociale, all’inizio di una carriera artistica che lo portò al Premio Nobel 1997 per la letteratura, mentre Ernest Hemingway cita Luino nel romanzo Addio alle armi.

A Luino sono da vedere il grandioso lungolago, con giganteschi platani e le architetture dei palazzetti, che delimitano il vecchio porto napoleonico, punteggiato dalla Chiesa della Madonna del Carmine del XV secolo, la settecentesca Cappella privata dei Serbelloni e l’attiguo Palazzo; il Palazzo Verbania, sede della biblioteca e del Museo Civico Archeologico Paleontologico.

Molto bello è anche il nucleo storico, tra le stradine in salita, i palazzotti rinascimentali e barocchi, i loggiati dei cortili interni, le botteghe artigiane e i negozi.