Nella Giornata mondiale del Jazz raccontiamo la vita di uno dei più grandi trombettisti della storia della musica jazz, il migliore tra i bianchi, secondo solo a Miles Davis.

Chet Baker nacque a Yale, il 23 dicembre 1929,  suo padre era un chitarrista dilettante che vedeva per lui un futuro nel mondo della musica.

Quando Chet aveva tredici anni s’interessò al suono della tromba, che divenne da allora la sua compagna di vita e di viaggio.

Nel 1946 il trombettista fu arruolato nell’esercito e mandato a Berlino, dove era il musicista nella banda del proprio reggimento, ma a causa dei suoi strani comportamenti poco consoni alla vita militare, fu dichiarato inadatto e rimandato a casa.

Il 2 settembre 1952 Baker era a San Francisco per l’incisione di uno dei suoi primi dischi, una ballata in compagnia di un altro grande musicista, il sassofonista Gerry Mulligan, che sarebbe diventata il suo cavallo di battaglia, My funny Valentine.

Dopo la registrazione dell’album, il jazzista ebbe una chiamata da parte di Dick Bock, da Los Angeles, che lo volle per un’audizione con Charlie “Bird” Parker, il più grande sassofonista di sempre.

Dopo aver sentito i due brani dell’audizione Bird chiese a Baker di diventare parte del suo ensemble per un grande tour negli Stati Uniti.

In seguito il jazzista suonò con il quartetto di Mulligan, creando la versione bianca del cool jazz, la West Coast sound.

Baker incise diversi album con la World Pacific Records, con una sonorità intimistica e soffusa ma divenne anche dipendente dall’eroina.

All’inizio del 1955 Chet Baker fu nominato il miglior trombettista d’America. Purtroppo i suoi guai con la legge lo condussero in Europa dove tra Italia e Francia si sposò con la modella inglese Carol Jackson, che gli diede tre figli.

Nel 1966 Baker lasciò il mondo della musica per una serie di gravi dolori ai suoi denti anteriori, che decise di farsi estrarre.

Solo dopo alcuni anni il jazzista riprese a suonare la tromba con una protesi, evento che lo spinse a modificare il suo stile musicale.

In questo periodo il trombettista visse tra Amsterdam e l’Italia, dove tenne molti dei suoi migliori concerti al fianco del flautista italiano Nicola Stilo.

Dal 1975 Baker visse in Italia, con ricadute devastanti nel mondo della droga, alternate a performance con la sua tromba in via del Corso, unicamente allo scopo di trovare i soldi da spendere per soddisfare la propria tossicodipendenza.

Il 28 aprile del 1988 Chet Baker tenne il suo ultimo concerto, a Hannover, in Germania, con la sua migliore versione di My funny Valentine, della durata di oltre 9 minuti.

Alle tre di venerdì 13 maggio 1988 Baker fu trovato privo di vita sul marciapiede dell’hotel Prins Hendrik di Amsterdam e venne sepolto il 21 maggio, a Inglewood, negli Stati Uniti.