Dal 18 settembre 2020 al 24 gennaio 2021 il Lu.C.C.A. – #luccacenterofcontemporaryart propone la #mostra “La realtà svelata. Il Surrealismo e la metafisica del sogno. Magritte, Dalí, Miró, Masson, Man Ray, Bellmer, Matta e De Chirico”, a cura di #silviaguastalla e #mauriziovanni. 

L’esposizione è organizzata da Lu.C.C.A. e Omina in collaborazione con lo Studio Guastalla #arte Moderna e Contemporanea, con il supporto di Fondazione Cassa di Risparmio di #lucca e con il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di #lucca, Comune di #lucca, Camera di Commercio di #lucca, Confindustria Toscana Nord, Confcommercio Province di #lucca e Massa Carrara, Confesercenti Toscana Nord, Confartigianato Imprese Lucca.

Un percorso in 56 opere su carta – tra incisioni, acqueforti, puntesecche e litografie a colori – all’interno di uno dei più grandi movimenti artistici d’avanguardia del Novecento, il Surrealismo, con un’incursione nel mondo della Metafisica di De Chirico, nell’analisi dell’inconscio e l’interpretazione del sogno di Sigmund Freud, nella psicologia del profondo e lo studio dei simboli di Carl Gustave Jung.

“Attraverso le opere di alcuni tra i più grandi artisti, da De Chirico a Man Ray, da Magritte a Dalí, da Miró a Matta, da Masson a Bellmer,  la #mostra vuole dimostrare – sottolineano i curatori #silviaguastalla e #mauriziovanni – quanto, nelle proposte visive surrealiste, le componenti dell’alterazione mentale e dell’istinto primordiale direttamente connesso all’inconscio più profondo siano combinate con il lucido desiderio di liberare l’uomo dalle convenzioni e dai preconcetti per riportarlo a desiderare l’essenza del reale”.

Il racconto parte con De Chirico e il suo tentativo di individuare la struttura oggettiva invisibile dell’universo con spazi geometrici, prospettiva semplificata, cromie nitide, luci innaturali e volumi ben definiti.

Una proposta piena di misteri, segreti ed enigmi da risolvere che, nel disorientarlo, stimola l’osservatore a non accontentarsi dell’apparato sensoriale e a cercare una nuova verità delle cose.

René Magritte si ispirò a De Chirico accentuando l’atmosfera straniante in cui gli oggetti, sempre riconoscibili, acquistano un significato nuovo, fortemente imprevedibili nella loro equivocità e onnipresenza.

L’artista belga sfidò il mistero della realtà con composizioni incongruenti e non convenzionali, al confine tra reale e surreale, che conducono lo spettatore oltre l’apparenza delle cose.

Anche Salvador Dalí seguì le composizioni di De Chirico distinguendosi per la sua capacità di provocare lo straniamento dello spettatore utilizzando ironia, provocazione, dissacrazione e deflagrando ogni convenzione possibile.

Le sue visioni, sempre provocatorie e inedite, sembrano più vere di ciò che, comunemente, definiamo realtà.

I lavori di Joan Miró e Roberto Sebastian Matta si avvicinano a Freud in quanto propongono una realtà legata alla dimensione del sogno, arricchita da una fervida immaginazione che  permette loro di intuire ciò che l’occhio umano non potrebbe mai vedere.

L’artista spagnolo attacca le immagini convenzionali, fa esplodere la forma originaria e la ricompone in modo provvisorio con simboli arcaici accompagnati da una libera gestualità segnica e da un “cosciente” automatismo psichico.

L’artista cileno cerca nella dimensione dell’inconscio stimoli, trasformandoli in visioni senza utilizzare il filtro della ragione: ne scaturisce una concitata “fanta-ansia” del sogno.

Le opere di André Masson e Hans Bellmer sono in sintonia con Jung perché, oltre al riferimento all’io più profondo, propongono costantemente simboli (Masson) e alludono all’archetipo collettivo (Bellmer).

L’artista francese parte da un dato reale per poi superarlo attraverso contaminazioni materiche o con combinazioni implausibili di forme mentre l’artista tedesco libera le sue pulsioni interiori e manifesta le componenti più irrazionali della creatività umana attraverso allucinazioni visive esasperate: anatomie intrecciate, mescolate, contorte, corrose, informi e deformate.

A rappresentare la sintesi delle tre direttrici presenti in #mostra c’è Man Ray con le sue decontestualizzazioni dell’oggetto e i suoi tentativi di disorientare, spiazzare e confondere lo spettatore.

Nelle opere su carta è come se volesse bloccare il frame di un flusso onirico (automatismo psichico) trasformandolo in un’immagine, non necessariamente di senso compiuto, che si presta a una interpretazione simbolica.

Certamente gli artisti di questa #mostra vivono il loro momento di grazia quando riescono a mettere in comunicazione il mondo interiore con l’universo esterno: un istante magico, forse unico e irripetibile, in cui la creatività dà vita a qualcosa che, privo di maschere sociali, scrive la storia del proprio tempo.

18 settembre 2020 – 24 gennaio 2021

A cura di #silviaguastalla e Maurizio Vanni

Organizzazione: Lu.C.C.A. e Omina

In collaborazione con: Studio Guastalla #arte Moderna e Contemporanea

Con il supporto di: Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca

Con il patrocinio di: Regione Toscana, Provincia di #lucca, Comune di #lucca, Camera di Commercio di #lucca, Confindustria Toscana Nord, Confcommercio Province di #lucca e Massa Carrara, Confesercenti Toscana Nord, Confartigianato Imprese Lucca

Biglietti: intero 10 euro / ridotto 8 euro

Orario mostra:

da martedì a venerdì ore 14-18;
sabato e domenica ore 11-19

lunedì chiuso

Chiuso: 25 e 26 dicembre 2020, 1 gennaio 2021

Per info:

Lu.C.C.A. – #lucca Center of Contemporary Art

Via della Fratta, 36 – 55100 #lucca tel. +39 0583 492180

www.luccamuseum.com  info@luccamuseum.com