A Giacomo Leopardi e al suo capolavoro L’Infinito saranno dedicate le Giornate Fai d’Autunno, organizzate dai novantaquattro Gruppi Fai Giovani attivi in tutta Italia.

Giunte all’ottava edizione, le Giornate Fai d’Autunno, sabato 12 e domenica 13 ottobre, faranno visitare luoghi solitamente chiusi o inaccessibili al pubblico: in tutto 140 itinerari e 700 tra palazzi, chiese, castelli, giardini, siti archeologici, architetture industriali, botteghe artigiane e borghi di 260 città, in un crescente successo. 

Per le Giornate Fai della scorsa primavera, si sono registrati 770mila visitatori e ci si può iscrivere al Fai, pagando una quota ridotta di 29 euro anziché 39 o lasciando un’offerta, per sostenere la preziosa attività del Fai di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano.

Saranno dedicate a Leopardi tre aperture speciali: l’Orto sul Colle dell’Infinito, di recente divenuto un bene del Fai, il Parco Vergiliano, a Napoli, dove le spoglie del poeta sono state portate nel 1939 dalla Chiesa di San Vitale, a Fuorigrotta, dove l’amico Antonio Ranieri l’aveva fatto tumulare nel 1837 e la Chiesa di Sant’Onofrio, al Gianicolo, a Roma, dove il poeta si commosse davanti alla tomba di Torquato Tasso.

A Roma si potranno visitare anche la Corte Suprema di Cassazione, per i romani Il Palazzaccio”, la Caserma dei Corazzieri, al Quirinale l’Avvocatura dello Stato, da dove si può accedere alla Biblioteca Angelica, aperta nel 1604 e prima biblioteca pubblica d’Europa.

I soci Fai a Prato potranno visitare la Fabbrica Lucchesi, fondata a fine Ottocento e rimasta nella stessa sede, con una Mostra del tessuto e della moda contemporanea e una collezione privata di tessuti antichi, abiti, libri e macchinari dal Medioevo a oggi.

A Padova si potrà accedere alla Fabbrica Fratelli Ruffati, fondata nel 1940, che tuttora produce organi apprezzati e venduti in Italia e all’estero e a Bologna si potranno visitare Palazzo Ratta, del XVI secolo, e l’Archivio e la Casa Lyda Borelli, che racconta la vita degli artisti italiani del XIX e XX secolo.

Da non perdere, a Modena, l’Osservatorio geofisico che si trova presso il Torrione di Levante di Palazzo Ducale, riaperto lo scorso aprile dopo la chiusura dovuta ai lavori di restauro dovuti ai danni provocati dal terremoto del 2012.

A Foligno, al Deposito delle locomotive storiche della Fondazione F. S, si potrà vedere la carrozza reale su cui viaggiava re Vittorio Emanuele III e plastici con trenini d’epoca e, sempre in Umbria, i giovani del Fai saranno a Macerino, in provincia di Acquasparta, un borgo a 660 metri sul livello del mare, disabitato nei mesi invernali, tra vicoli e case in pietra che riportano al Medioevo, mentre a Perugia, si potrà vedere la prima, storica sede della Perugina, utilizzata agli inizi del Novecento, chiusa per oltre un secolo ma che conserva al suo interno alcuni degli strumenti originali e i locali di lavoro, per scoprire la storia di un’azienda italiana conosciuta in tutto il mondo.