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Una donna dal carattere indipendente, compagna del musicista simbolo dell’Italia risorgimentale…

Primogenita di una famiglia di musicisti, Giuseppina Strepponi, detta Peppina, nacque a Lodi l’8 settembre 1815 da Rosa Cornalba e di Feliciano Strepponi, organista al Duomo di Monza e compositore d’opera che divenne poi assistente del direttore del Teatro Grande di Trieste. Appassionata di musica in famiglia, le prime lezioni di Giuseppina la furono date direttamente dal padre che la avviò allo studio del pianoforte.

Dopo la morte del padre nel 1832 a causa di un’encefalite, studiò il ruolo del soprano e il pianoforte al conservatorio di Milano, dove sul finire del 1834 ottenne il primo premio per la sua abilità nel bel canto.

Giuseppina conobbe Verdi nella primavera del 1839, dopo il tentativo del giovane compositore di mandare in scena la sua prima opera Oberto, conte di San Bonifacio, fallito per l’indisponibilità del tenore Napoleone Moriani.

La cantante fu molto abile a sostenere l’arte del compositore di Busseto presso l’impresario del Teatro alla Scala, Bartolomeo Merelli, convincendolo a inserire l’Oberto nella stagione d’autunno del 1839, poi si adoperò, su sollecitazione dello stesso Verdi, in modo che il Nabucco trovasse una collocazione nel cartellone d’opera della Scala nel 1842.

Infatti la grande storia d’amore tra il soprano e Verdi cominciò proprio durante l’allestimento del Nabucco, dove la Strepponi, che era ormai a fine carriera, aveva il ruolo di Abigaille.

Giuseppina si ritirò dalle scene nel 1846 e si trasferì a Parigi, dove aprì una prestigiosa scuola di canto.

Verdi la raggiunse nella capitale transalpina nel luglio del 1847, per la messa in scena di Jérusalem, e dall’anno successivo i due passavano l’estate insieme nella casa di campagna di Passy.

Nell’agosto del 1849 la coppia, la cui convivenza era nota a tutto, si trasferì a Busseto, suscitando la rabbia degli abitanti della cittadina parmense, cui Verdi rispose piccato in una lettera ad Antonio Barezzi del 1852.

Le nozze tra Verdi e la Strepponi furono celebrate in forma strettamente privata il 29 agosto 1859 a Collonges-sous-Salève, un piccolo borgo dell’Alta Savoia, allora parte del Regno di Sardegna.

La Strepponi rimase per tutta la vita la compagna e consigliera di Verdi, gestendo con diplomazia e competenza i molti rapporti che il Maestro intratteneva con impresari, editori e agenti dell’epoca.

La vita familiare dei coniugi venne allietata da molti animali, come l’amatissimo cagnolino spaniel Loulou, la cui morte fu un vero dolore per i Verdi, tanto da spingerli a costruire a Sant’Agata una tomba per la bestiola con la frase “Alla memoria di un vero amico”.

Il 14 novembre 1897 Giuseppina mori improvvisamente a Sant’Agata, lasciando il vecchio Verdi solo con la sua lontana parente Filomena, ribattezzata Maria, che adottata nel 1867 all’età di sette anni e cresciuta in casa dei coniugi Verdi come la figlia che non avevano mai avuto.