poesia torino gozzano

Un poeta dallo stile dolce e malinconico, che amava le storie di tanto tempo fa…

Guido Gustavo Gozzano nacque a Torino il 19 dicembre 1883 da una famiglia borghese benestante, dove il padre Fausto era ingegnere e la madre Diodata Mautino era la figlia di un patriota.

Trascorse l’infanzia tra Torino e Agliè Canavese nella villa del Meleto e nel 1900 perse il padre per una polmonite.

Dopo anni di studi liceali poco brillanti Guido si iscrisse nel 1903 alla Facoltà di Giurisprudenza a Torino preferendo ai corsi giuristi quelli storico-letterari del poeta Arturo Graf e in particolare le lezioni libere del sabato pomeriggio.

Li conobbe molti scrittori tra cui Massimo Bontempelli, Giovanni Cena e Francesco Patonchi e in seguito fondò il gruppo dei crepuscolari torinesi.

Nel 1906 scrisse i componimenti de La via del rifugio, opera pubblicata nell’aprile del 1907, una raccolta di trenta poesie ben accolta dalla critica di quel periodo.

Ad aprile del 1907 gli fu diagnosticata una lesione polmonare all’apice destro e la malattia lo costrinse a viaggiare nella speranza di ottenere, in climi più miti, un miglioramento del suo stato di salute.

Nella primavera del 1907 iniziò una contrastata reazione con Amalia Guglielminetti, conosciuta l’anno prima presso la Società di Cultura a Torino, che incarnava per lui il modello di donna colta e sofisticata.

Il poeta nel 1909 abbandonò definitivamente gli studi giuridici per dedicarsi alla poesia e nel 1911 pubblicò il suo libro più importante, I colloqui, che rimangono il suo capolavoro, ma la malattia non gli dette tregua e nel 1912 si recò in India alla ricerca di un’impossibile guarigione. con l’amico Giacomo Garrone.

Di questa esperienza Guido scrisse un resoconto per La Stampa, poi raccolto nel volume Verso la cuna del mondo nel 1917.

Fra il 1913 e il 1915 lavorò a un poemetto dedicato alle Farfalle che non portò mai a termine e nel 1914 raccolse nel volume I tre talismani sei fiabe che aveva scritto per il Corriere dei Piccoli.

Si dimostrò anche interessato al teatro e alla cinematografia lavorando alla sceneggiatura di un film su Francesco D’Assisi che non venne mai realizzato.

Il 29 maggio 1916, in procinto di partire per la riviera ligure, spedì all’amica Silvia Zanardini il testo dell’ultima poesia, il poemetto La culla vuota e il 16 luglio fu ricoverato all’ospedale di Genova in seguito a una violenta emottisi.

Guido Gozzano morì a Torino, a soli trentadue anni, il 9 agosto 1916.

Nel 1917 la madre di Gozzano pubblicò la raccolta di fiabe La principessa si sposa, con in appendice alcune poesie inedite dedicate ai bambini, come la dolcissima La notte santa, che descrive la nascita di Gesù.