MESSINA calcio

Una squadra che ha vissuto un secolo di avventure…

L’A.C.R. Messina fu fondata nel 1900, da un gruppo d’imprenditori inglesi e da alcuni messinesi. Il grave terremoto del 1908 causò la morte di quasi tutti i giocatori della squadra del tempo, così la società si sciolse e confluì nella Società Ginnastica Garibaldi, che a sua volta scomparve con la Prima Guerra Mondiale.

Nel 1919 fu fondata l’Unione Sportiva Messinese e nel 1928 l’Associazione Calcio Messina che rimase in vita fino al 1941 riuscendo a conquistare la storica promozione in Serie B al termine del campionato 1931-32, con l’inaugurazione dello stadio Celeste. Mantenne la categoria per sei stagioni consecutive, fino alla retrocessione in Serie C. del 1937-1938. Il calcio professionistico tornò a Messina solamente nel 1946, quando l’A.C. Messina disputò la Serie C e un anno dopo avvenne la fusione con un’altra squadra locale, il Giostra, poi fu fondata l’Associazione Calcio Riunite Messina, che raggiunse l’agognata Serie A, al termine della stagione 1962-63, sotto la guida del Presidente Muglia e dell’allenatore livornese Mannocci. La squadra poteva contare sull’ala modenese Giuseppe Calzolari che realizzò 12 reti, e sul bustocco Giampiero Calloni con 11. Come rincalzo Eugenio Fascetti, che poi darà il meglio come allenatore. Nella massima serie i peloritani ballano però una sola stagione e dopo varie vicissitudini negli anni Settanta il Messina scivolò in Serie C, e poi in Serie D.

La squadra siciliana sarebbe tornata al calcio che contava solo negli anni Ottanta, quando con calciatori del calibro di Totò Schillaci e allenatori come Scoglio e Zeman che sotto la presidenza di Massimino, guidarono il club alla salvezza in Serie B con il loro gioco a zona. Sono gli anni per i colori giallorossi segnati da diversi giocatori come Paolo Mandelli, l’ex romanista Claudio Valigi, il difensore Zamagna, Guido Di Fabio, dal portiere Bosaglia, del bomber Igor Protti, del fantasista Manari, di Giacomo Modica, Ficcadenti, di Nicolò Napoli

Negli anni Novanta il Messina dovette fare i conti con una nuova retrocessione in C1 e nel 1993 la squadra fu retrocessa in Eccellenza per poi fallire nel 1998.

La sua eredità venne raccolta dall’U.S. Peloro, altra compagine messinese, che nel 1997 mutò il nome in Football Club Messina Peloro.

I messinesi riuscirono a tornare in Serie B, al termine della stagione 2000-01 con presidente Aliotta. La stagione inizia con Paolo Beruatto che dura solo 9 giornate, lo sostituisce Carlo Florimbi. Il Messina cambia marcia grazie anche all’innesto di giocatori importanti come Campolo, Sullo, l’attaccante triestino Godeas che va ad affiancare bomber Torino. La squadra dopo una clamorosa rimonta manca la promozione diretta in quel di Avellino, con 10mila tifosi al seguito. Ai play-off elimina prima l’Ascoli e poi nel doppio confronto il Catania con un rigore di Sullo. Ma la giornata di festa si trasforma in tragedia per la morte del tifoso Tonino Currò, colpito in curva nord da una bomba carta lanciata dal settore che ospita i tifosi catanesi.

Nell’estate del 2002 la proprietà passa all’imprenditore Pietro Franza. I giallorossi colgono la salvezza nelle ultime giornate. Ma nella stagione 2003-04, il Messina coglie un’inaspettata promozione in A sotto la guida di Bortolo Mutti, tornando nella massima serie dopo 39 anni. Tra i protagonisti il portiere Storari, l’esterno Parisi,  Fusco, Lavecchia, Coppola, Sosa, Sullo, Di Napoli, Giampà, Zaniolo, Aronica, Campolo, Ametrano, Princivalli e gli stranieri Zoro, Mamede, Rezaei. Dal 17 agosto 2004 la squadra prese a giocare nel nuovo impianto San Filippo.

Il Messina si presentò al via della Serie A 2004-05 con una squadra composta da molti degli artefici della promozione. Il campionato si chiuse con un inaspettato 7º posto, con la squadra che sfiorò anche la qualificazione in Coppa Uefa.

Nel 2005-06 i messinesi retrocessero in Serie B, ma a causa dello scandalo Calciopoli che spedì la Juventus nella serie cadetta, si salvarono, poi nel 2008 il Messina fallì e ripartì dalla Serie D.
Dopo varie vicissitudini, nel 2014 il nome della squadra venne cambiato in Associazioni Calcio Riunite Messina 1947.

Per la stagione 2019-20 a Messina arrivò un giovane imprenditore, Rocco Arena che avrebbe voluto acquistare l’ACR  dalla famiglia Sciotto, per non dividere la tifoseria messinese, ma dovette lottare con le resistenze economiche della proprietà dell’ACR e l’acquisto sfumò.

Arena alla fine comprò il Città di Messina e fece rinascere il FC Messina avendone acquistato il titolo dalla famiglia Franza.

Dal campionato 2019-20 la Messina calcistica è divisa in due squadre lo FC Messina e l’ACR Messina, uno alla guida dell’imprenditore Arena, il secondo sotto la guida della famiglia Sciotto, entrambi iscritti nel campionato di Serie D.