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Una squadra che porta con sé la magia della Laguna di Venezia…

Il 14 dicembre 1907 iniziò la storia del Venezia Football Club quando un gruppo di amici, già appartenenti alle Società sportive Marziale e Reyer, e grandi appassionati di calcio, decise di fondare un’associazione autonoma, presso la trattoria Da Nane, in Corte dell’Orso, nelle immediate vicinanze di Campo San Bartolomeo.

Il primo presidente fu Davide Fano, che rimase in carica fino al primo dopoguerra, i colori sociali erano il rosso e il blu ma nel 1908, poiché quella soluzione cromatica era anche del più famoso Genoa Cricket and Football Club, si decise di adottare il nero e il verde.

Gli inizi videro il Venezia impegnato nelle varie competizioni, regionali e nazionali, allora esistenti e i primi allenamenti si tennero alle Chiovere, presso San Rocco, e nella zona di Sant’Elena dove, nel 1913, fu inaugurato il campo di gioco ufficiale: il Pier Luigi Penzo.

Nella stagione sportiva 1911/1912 la squadra arrivò a conquistare l’accesso alla finale nazionale, ma nel doppio confronto con la Pro Vercelli subì due sconfitte.

Con la stagione 1940 – 41 il Venezia vinse la Coppa Italia, a spese della Roma, dopo un pareggio nella gara di andata, mentre a Sant’Elena una splendida rete di Ezio Loik permise ai veneziani di aggiudicarsi l’importante torneo nazionale.

Il miglior piazzamento ottenuto dal Venezia nel campionato fu il terzo posto nel 1941-1942 poi i giocatori più forti, come Loik e Valentino Mazzola, passarono al Torino, creando la leggendaria squadra granata che perse la vita nella tragedia di Superga.

Dopo una serie di alti e bassi, al termine della stagione sportiva 67/68 la squadra retrocedette in serie C, ma nel 1986, con l’inizio della presidenza della società di Maurizio Zamparini, imprenditore friulano e innamorato di Venezia, la squadra si unì con il Calcio Mestre, la seconda grande squadra veneziana, fondata nel 1924.

La nuova squadra, che per due anni fu denominata Venezia-Mestre, adottò come colori sociali il nero, il verde e l’arancione, subito promossa in serie C1, categoria dove rimase per due stagioni.

Nel 1990 ci fu il ritorno in B, dopo un emozionante spareggio disputatosi a Cesena e vinto contro il Como per 2-1.

Le stagioni successive videro il tentativo di raggiungere la serie A, raggiunta nel campionato 1997/98.

Il primo anno di serie A vide la squadra stabilmente in piena zona retrocessione, fino a quando non arrivò in prestito dall’Inter Alvaro Recoba che, con Pippo Maniero, formò nel girone di ritorno la migliore coppia d’attacco della serie A, assicurando una salvezza che nemmeno il più sfegatato dei tifosi aveva pronosticato.

Ma il secondo anno di serie A cominciò senza Novellino, Recoba e Schwoch, oltre alle partenze di Taibi, Miceli e De Franceschi.

Il presidente Zamparini puntò tutto su Petkovic, mentre alle continue defezioni si aggiunsero tre cambi di allenatore, con Spalletti, Materazzi, ancora Spalletti e infine Oddo,  mentre i nuovi acquisti erano Bettarini, Borgobello e Nanami.

Il campionato finì con la retrocessione in serie B, che durò un solo anno, grazie a Cesare Prandelli in panchina e i gol di Maniero che spinsero ancora una volta i lagunari in Serie A, al termine della stagione 2000-01.

Ma la nuova avventura tra i grandi non fu molto fortunata con 18 punti, 2 vittorie, e il 5 maggio 2002, mentre l’Inter all’Olimpico regalava lo scudetto alla Juventus, il Venezia giocò a Parma quella che, oggi, è l’ultima partita in Serie A della sua storia.

Oggi, come sempre, la squadra continua nella serie B, ma non ha mai perso il sogno di avere un posto stabile nella serie A…