Una squadra dalla storia lunga e complessa, con i suoi colori bianco e rosso e il sapore del mare della Romagna…

Il calcio a Rimini arrivò nel 1912, come parte delle attività della società Polisportiva Libertas, ma la prima società calcistica fu fondata solo nel 1916 con la denominazione Rimini Football Club.

Negli anni del primo dopoguerra la squadra fu una fiera avversaria delle rivali romagnole, dal Cesena al Lugo, dal Ravenna all’Alfonsine, ma soprattutto della leggendaria squadra del Dopolavoro Ferroviario.

Terminata la seconda guerra mondiale il Rimini cercò in tutto i modi di raggiungere la promozione alla serie C, riuscendoci nell’estate del 1959.

La storia del Rimini  negli anni Sessanta venne segnata soprattutto da quei giocatori biancorossi che finirono poi nella massima serie, come Carlini, Nanni e Santarini.

Gli anni Settanta videro la prima promozione in B nel 1976, con nomi come Sclocchini, Agostinelli, Natali, Sarti, Guerrini, Berlini, Fagni, Di Maio, Cinquetti e Romano Carnevali.

Due anni dopo si tornò in C, ma nel 1979-80 ci fu la promozione della squadra allenata da Maurizio Bruno, poi nel 1982 il Rimini retrocedette con 36 punti, un record per una squadra di serie C.

Sempre nel 1982 arrivò Arrigo Sacchi, il mister di Fusignano che da subito diede una forte personalità alla squadra, ma i problemi societari non permisero di fare il salto di qualità, così Arrigo se ne andò.

Gli anni Novanta iniziarono con il Rimini in serie C2, impegnato in campionati non particolarmente esaltanti poi arrivò il decreto fallimentare che sconvolse i riminesi amanti del calcio.

All’asta indetta dal tribunale di Rimini nel 1994, il Rimini fu aggiudicato ad una cordata di imprese guidata dalla Cocif di Vincenzo Bellavista.

Per anni in cui il Rimini cerco di avere una promozione in C1, ma non ci riuscì, fino a quando nel 2002-03 arriva a Rimini Leonardo Acori, che in pochi mesi formò una squadra quadrata, che vinse la promozione ai playoff, contro la fortissima Fiorentina.

In soli due anni il Rimini tornò anche in serie B, dopo 23 anni di assenza, dando la possibilità per la società, la squadra e i tifosi di confrontarsi con il grande mondo del calcio.

Il 21 maggio 2007 morì il patron della squadra Vincenzo Bellavista, gettando nel lutto la citta romagnola.

Persa ancora una volta la serie B, il Rimini cercò di ricominciare dal girone B di Lega Pro Prima Divisione 2009-2010, ma il 3 marzo 2010 l’avvocato Giovanni Boldrini, nel corso di una conferenza stampa come portavoce della Cocif, annunciò il disimpegno dell’azienda nei confronti della squadra.

Il 30 giugno 2010 la Cocif comunicò che le trattative per la vendita della società erano fallite e che il Rimini non si sarebbe iscritto al campionato di Lega Pro Prima Divisione.

La gloriosa squadra cessò di esistere il 3 ottobre 2011 quando la FIGC, con un comunicato ufficiale, ne revocò l’affiliazione per la cessazione di tutte le attività.

Nel frattempo l’imprenditore riminese Biagio Amati acquistò il settore giovanile dell’ormai ex Rimini Calcio, fondando l’AC Rimini 1912, che il 5 agosto 2010 acquistò dalla Cocif il marchio della Rimini Calcio.

Nel 2016 la squadra fu nuovamente sciolta dalla Figc e, dopo una seconda mancata iscrizione al campionato di Lega Pro, nacque il Rimini Football Club, che ha adottato il logo che era dell’A.C. Rimini 1912.