Pioppi panorama

Un borgo campano dalla storia molto antica…

La storia di Pioppi comincia alla foce del torrente Mortelle dove, poco più a ponente dell’attuale centro, esisteva un approdo naturale anche per navi di grosso carico, attivo fino al XIV secolo, allora di proprietà della Badia di Cava de’ Tirreni.

In quella zona sorse nel 994 una chiesa intitolata a Sancta Maria de li Pluppi, intorno alla quale si sviluppò un villaggio di pescatori, poi distrutto durante la guerra del Vespro e più tardi ricostruito nell’attuale sede di Pioppi.

Il paesino è menzionato in vari libri, come Passando per il Cilento di John Arthur Strutt e Viaggio al Sud di Giuseppe Ungaretti.

Cuore di Pioppi è il Castello dei Principi Capano, ereditato nel 1290 da Guido d’Alment, giunto in Italia al seguito di Carlo I° d’Angiò, e poi acquistato dalla famiglia Capano.

L’attuale aspetto del castello è il frutto del restauro effettuato nel 1610 per volere di Vincenzo Capano, XV principe di Pollica.

Molto pittoresca è la torre a pianta quadrata che si erge su tre piani, ciascuno con una monofora, e che domina il piccolo centro abitato, oltre agli ambienti di servizio del Castello, come l’ugliaro, il frantoio, i posti di guardia e le stalle, intatti nella loro semplicità.

Nel Castello Campano, secondo la leggenda, soggiornò varie volte Sant’Alfonso De’ Liguori che raccolse a Pollica notizie sulle abitudini pagane del Cilento e una camera del Castello è conosciuta come la stanza di Sant’Alfonso.

Un altro edificio molto conosciuto è il Castello Vinciprova, edificato nel XVIII secolo dalla famiglia Ripoli, originaria di Pollica, nel 1888 apparteneva a Giuseppe Sodano, sindaco della cittadina, che lo cedette successivamente ai Vinciprova di Omignano.

Alla famiglia Sodano apparteneva Pier Leone, detto Leonino, ufficiale dei Mille”nella famosa spedizione di Garibaldi, del quale si conservano la camicia rossa, la spada e il berretto proprio al museo del castello.

Si racconta che Alexandre Dumas padre, il famoso romanziere francese, il 15 settembre 1860 approdò con la goletta “Emma” davanti al Palazzo Vinciprova per consegnare 400 fucili ai Mille di Garibaldi con il tramite di Leonino Vinciprova, uomo di fiducia dell’eroe dei due mondi.

Recentemente il Castello è stato donato dagli ultimi rappresentanti dei Vinciprova al Comune che l’ha trasformato in un Museo del Mare.

Molto suggestiva è la Chiesa della Madonna del Carmine, fondata agli inizi del Seicento per custodire e onorare un quadro della Madonna ritenuto miracoloso.

La chiesetta, poi lesionata dal terremoto del 1980, è stata riaperta al culto da qualche anno.