Possagno, vicino a Treviso, è la patria del grande scultore neoclassico Antonio Canova, che ha lasciato la sua eredità nella Casa Natale e, accanto, nella Gipsoteca realizzata nel 1836, che raccoglie pressoché tutti i modelli originali delle sue sculture, i bozzetti in terracotta, i disegni, i dipinti.

Fu il vescovo Giovanni Battista Antonio Canova, fratello dell’artista, a erigere la Gipsoteca per ospitare tutti i lavori presenti nello studio romano del maestro in Via delle Colonnette e dal 1829, alcuni anni dopo la morte dello scultore, tutte le opere furono trasferite dalla capitale a Possagno.

I lavori per la realizzazione dell’edificio, progettato dal professore veneziano di architettura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Francesco Lazzari, iniziarono nel 1834 e terminarono due anni dopo, mentre l’allestimento, curato dallo scultore Pasino Tonin, primo conservatore della Gypsotheca, venne completato nel 1844.

L’attuale sistemazione è il frutto del lavoro dell’architetto veneziano Carlo Scarpa, che nel 1957 provvide ad ampliare la Gipsoteca con un nuovo spazio espositivo capace di valorizzare i grandi modelli in gesso e i bozzetti in argilla e in terracotta, distribuiti tenendo conto di soggetti e dimensioni.

Accanto alla Gipsoteca si trova la Casa del Canova, una struttura abitativa del Seicento, composta da un corpo centrale a più livelli, che ospitava la vita domestica, e da una serie di annessi, come la cantina, lo sbrattacucina, i lunghi porticati per il deposito dei materiali da lavoro, la stalla per gli animali da traino, il serraglio per il carro o i pozzi.

Originali sono la stanza dove è nato Antonio Canova, il seminterrato della Casa in cui è allestito lo Studio di scultura e la Torretta arredata a biblioteca dove Canova dipinse la grande Pala della Deposizione.

L’ampio spazio verde di fronte alla Casa ha una bassa siepe, che delimita il prato davanti al portone d’ingresso, mentre aiuole circolari con splendidi roseti decorano il primo tratto del Giardino.

Più a mezzogiorno e fino alla cancellata in ferro battuto si apre il frutteto, con alberi diversi e rari: dalla Peonia arbusta al Bosso delle Baleari, dalla Buganvillea alla Laestroemia, dalle Magnolie stellata e bovata alla Forsizia al Calicanto nigro e bianco.

Presso la Gipsoteca è presente una ricca biblioteca composta di tre preziosi settori con migliaia di libri.

Il primo settore è formato dai 5000 volumi del professore Massimiliano Pavan (1920-1991), donati al Museo nel 2009 dalla famiglia del professore, autore della voce “Antonio Canova” del Dizionario Biografico degli Italiani, nonché presidente di Fondazione Canova dal 1985 dal 1991.

Il secondo settore è rappresentato dai volumi donati dalla professoressa Elena Bassi (1911–1999), relativi soprattutto alla cultura artistica veneziana.

Infine, il terzo settore è composto dalla biblioteca canoviana, che comprende volumi sulla cultura, la vita e le opere di Antonio Canova: dai cataloghi alle monografie, dalle guide alle recensioni, dagli atti dei convegni all’editoria storica, dalle anastatiche dei volumi introvabili ad altre pubblicazioni relative a Canova.

A Possagno sono raccolti due straordinari fondi archivistici, uno di proprietà di Fondazione Canova, che conserva gli atti amministrativi relativi al soggiorno romano di Canova, tra cui pezze giustificative di spesa, ordini di pagamento a incisori, disegnatori e stampatori per la realizzazione del catalogo delle sculture e altri documenti contabili legati alla produzione, all’allestimento e alla vendita delle opere, e l’altro appartenente all’Opera del Tempio, il fondo più completo che documenti la costruzione e la consacrazione del Tempio di Possagno, progettato e finanziato dallo stesso Canova.