Grande e maestoso, l’orto botanico di Brera è uno dei simboli della Milano più verde…

La nascita dell’Orto Botanico risale al 1774, dopo lo scioglimento dell’Ordine dei Gesuiti e il passaggio del Collegio in mano pubblica e in questo caso, così come per Palazzo Brera, si privilegiò l’aspetto didattico e formativo rispetto a quello espositivo di specie rare o esotiche con lo scopo di renderlo piacevole e attraente per chi voleva visitarlo.

Con gli anni, nello spazio dove oggi si trova l’Orto botanico, erano cresciute piante di alto fusto che rendevano difficile la coltivazione di altre specie, inoltre era circondato da alte mura ed edifici.

Il progetto dell’Orto vide l’eliminazione degli alberi e la costruzione di una serra, poi venne inaugurato nel 1774 l’Hortus Œcomomicus, un nome scelto in analogia a quello del Collegium Theresianum di Vienna, dove non erano previste piante esotiche.

Il responsabile dell’Orto insegnava la Botanica agli allievi del Ginnasio di Brera, poi doveva inoltre fornire piante officinali per la “Spezieria” di Brera, poco lontana.

Padre Fulgenzio Vitman divise poi il giardino in tre grandi aree, una destinata ad aiuole per ogni tipo di piante secondo la classificazione di Linneo, la seconda destinata ad arboreto e la terza destinata alle serre.

Con l’avvento dei francesi si tentò di cambiare parzialmente la destinazione dell’Orto, che divenne un luogo di ritrovo per la cittadinanza introducendo anche alcune piante esotiche ornamentali.

Alla caduta di Napoleone e il ritorno degli austriaci non ci furono grandi cambiamenti né per Palazzo Brera né per l’Orto Botanico.

Dopo l’Unità d’Italia l’Orto fu affidato a diverse istituzioni fino a che nel 1935 passò sotto la gestione dell’Istituto Superiore di Agricoltura allora Facoltà Universitaria, poi fu assegnato a quella di Scienze.

Oggi l’Orto Botanico di Brera è un Museo universitario con la finalità di salvaguardare un bene storico come testimonianza del modello culturale che prevedeva la trasformazione di Palazzo Brera e quindi delle istituzioni in un luogo simbolo di saperi diversi.

Da alcuni anni la Rete degli Orti Botanici della Lombardia sperimenta il coordinamento di programmi didattico-educativi tra 7 orti lombardi, che sono gli orti di Bergamo, Bormio, Milano – città Studi, Pavia, Villa Carlotta e Toscolano Maderno.

Oltre alle collezioni di ortensie e di piante medicinali, molto interessante è la collezione di numerosi esemplari appartenenti al genere Salvia. Tra le specie più interessanti vi sono Salvia sclarea, Salvia  pratensis, Salvia transsilvanica, Salvia glutinosa, Salvia virgata, Salvia verticillata, Salvia elegans, Salvia nemorosa, Salvia verbenaca, Salvia guaranitica, oltre a Salvia officinalis e le sue cultivar Maxima, Argentea, Purpurascens, Icterina e Tricolor.

Tra le specie più interessanti ci sono due esemplari, maschio e femmina, di Ginkgo biloba, Juglans nigra, Firmiana simplex e Pterocarya fraxinifolia.