Una resina fossile di aspetto vetroso, formatasi da alberi vissuti dai 2 a 50 milioni d’anni fa, l’ambra ha una storia antica come il mondo….

Esistono circa 60 varietà di ambra e nella produzione di gioielli si usa soprattutto l’ambra del Mar Baltico, la più bella e la più pregiata.

Miti, misteri e leggende accompagnano da duemila anni la storia dell’ambra, al punto che i ciondoli in ambra conservati nei musei sono considerati amuleti con diversi utilizzi, ad esempio li indossavano i cacciatori dei paesi baltici per migliorare la caccia.

Si credeva che l’ambra richiamasse le forze del bene e potesse aiutare ad attirare la fortuna, poiché ha proprietà elettrostatiche, al punto che gli uomini preistorici se ne erano accorti, senza però riuscire a spiegare il motivo.

La capacità dell’ambra di attirare piccoli oggetti la rendeva una pietra per gli amuleti portafortuna, grazie alla capacità magnetica e i colori caldi e seducenti, che indussero gli antichi ad attribuire a quel materiale proprietà magiche, apotropaiche e mediche.

Gli antichi talismani e amuleti d’ambra sono conservati nei musei, come le piccole sculture realizzate da intagliatori delle città greche della costa ionica e delle città etrusche della Campania, ma si possono ammirare anche vere e proprie collane o cinture d’inestimabile valore.

Nell’antica Grecia, Talete chiamò l’ambra electron quando si accorse che, se strofinata attrae differenti oggetti leggeri, come le piume, il pelo o piccoli pezzi di carta, un fenomeno che è stato approfondito dallo scienziato inglese, William Gilbert nel 1600.

Gilbert formulò la teoria dell’elettrizzazione per strofinio, ipotizzando che per effetto del riscaldamento dei corpi a causa dello strofinio fosse emesso dal corpo un fluido che ha la capacità di attrarre gli oggetti leggeri posti nelle vicinanze.

Nonostante la spiegazione scientifica, la credenza nelle proprietà magiche dell’ambra e la sua capacità di attirare il bene è ancora diffusa oggi.

Le credenze nei poteri benefici dell’ambra a Roma sono raccontate nell’opera di Plinio il Vecchio, scrittore, ammiraglio e naturalista romano.

Plinio racconta che per utilizzare il potere curativo dell’ambra s’indossavano le collane di questa particolare pietra per curare le infezioni alla gola e far passare la tonsillite.

In Cina, l’Ambra Baltica mescolata con l’oppio era considerata un sedativo efficace e in Europa Centrale nel XVIII secolo l’uso delle collane in ambra era raccomandato per placare le donne isteriche, ma anche per calmarsi e dormire bene.

Nei paesi baltici l’ambra era un rimedio naturale molto popolare, infatti si mettevano le collanine d’ambra ai bambini per alleviare il dolore durante la dentizione, oltre a curare il reumatismo, le malattie degli occhi e alla gola, e persino infertilità e stabilizzavano il cuore, il sistema circolatorio e la milza.

Gli specialisti di medicina naturale anche oggi raccomandano di indossare una collana d’ambra per i disturbi cardiaci e della tiroide e anche contro l’asma, la bronchite, la tonsillite e il mal di denti.