In quel territorio attraversato dal corso dell’Olona, e dal 1884 dal canale Villoresi, il borgo di Nerviano si trova a sud di Legnano, lontano dalla statale 33 del Sempione.

Varie corti settecentesche caratterizzano il centro, dove sulla sponda del fiume si trovano gli edifici settecenteschi del Palazzo e della Villa Lampugnani, oltre alle chiese dell’Annunciata, detta la Rotondina, con una Madonna attribuita al Bergognone, e di Santo Stefano, ricostruita a metà Ottocento.

In termini storici, questo insediamento romano- antico ebbe notevole importanza nel Medioevo come capopieve, per poi essere coinvolto nell’opposizione dei Comuni all’Impero, quando Federico Barbarossa saccheggiò il territorio nel 1260, e nella lotta fra i Torriani e i Visconti, appoggiati dalla famiglia locale dei Crivelli.

A Nerviano c’è anche il monastero degli Olivetani, le cui origini risalgono alla fine del Quattrocento, quando il conte Ugolino Crivelli, imparentato ai Visconti, decise di far erigere un monastero per ringraziare la Madonna di essere scampato a un pericolo mortale.

Dopo l’edificazione del complesso, nel monastero si stabilirono i monaci Olivetani, nati in Toscana nel 1319 grazie all’opera di san Bernardo Tolomei, seguace delle idee di san Francesco d’Assisi.

Il primo priore del monastero fu padre Alessandro, che trasformò il complesso religioso in un’oasi di fede e culture, grazie anche alle sue conoscenze nel campo della medicina e dell’agricoltura.

Dalla fine del Cinquecento per il monastero ebbe inizio un lungo periodo di decadenza, che fu aggravato dal sistema della commenda, che rese i monaci dipendenti prima dagli Spagnoli e poi dagli Austriaci.

Nel 1798 gli Olivetani dovettero lasciare per sempre il complesso religioso, per la soppressione degli ordini religiosi voluta da Napoleone Bonaparte.

Dopo la caduta dell’impero napoleonico, per l’ex monastero ci fu un lungo periodo di buio, tanto che alla fine degli anni Settanta del Novecento era in condizioni di gravissimo degrado, usato come cantina e deposito dai contadini del luogo.

Solo negli anni Ottanta, grazie all’interessamento della Camera di Commercio di Milano, l’intero complesso venne restaurato e riportato allo splendore originario.

Oggi l’ex monastero ospita il Municipio di Nerviano ed è anche la sede della biblioteca locale.

Il complesso comprende gli edifici monastici prospicienti il chiostro e la chiesa sconsacrata, con la fronte occidentale con la facciata a capanna in mattoni, il rosone in cotto, ora murato, il portale architravato sormontato da un’epigrafe latina e da una lunetta, mentre sul lato nord della chiesa sorge il monastero.

Il chiostro è la parte più conservata del complesso, ma la fama del convento è legata alla pala del Bergognone, conservata presso la Pinacoteca di Brera, raffigurante due temi della devozione olivetana, come l’Assunzione della Vergine e l’Incoronazione della Vergine nella lunetta.