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Uno dei simboli degli Stati Uniti, un’opera maestosa della prima parte della storia del Grande Paese, dove c’è anche un po’ d’Italia…

Il monte Rushmore si trova nella Black Hills, la catena montuosa nelle terre del Sud Dakota, e la storia sulle origini del suo nome è molto bizzarra.

George Rushmore, imprenditore statunitense, durante un’estrazione mineraria nel 1885, si chiese perché quella cima non avesse un nome e così, al monte fu assegnato proprio il cognome di quell’uomo curioso. Originariamente la zona era nota alla tribù pellerossa dei Lakota Sioux come “I Sei Nonni”.

Oggi il luogo però, è noto a tutti perché è scenario di uno dei monumenti più imponenti degli Stati Uniti e non solo, il Mount Rushmore National Memorial, con i suoi 20 m di altezza e 56 di larghezza, e scolpiti i volti più celebri della storia americana

Il progetto del Monte Rushmore fu di Doane Robinson, uno storico cui fu chiesto di pensare a qualcosa per accrescere il potenziale turistico della zona, con il sostegno dello scultore Gutzon Borglum.

La prima idea di Robinson, fu quella di scolpire gli Aghi di Black Hills, ovvero un gruppo di colonne di granito eroso, che si trovano all’interno del Custer State Park, ma Borglum si oppose considerando le colonne di granito troppo sottili per sopportare la scultura.

Si optò così per il Monte Rushmore, che tra le caratteristiche aveva quella della massima esposizione solare.

Robinson voleva che l’opera presentasse eroi dell’America occidentale come gli esploratori Lewis e Clark, tra i primi a scoprire queste terre a inizio 800′ e Buffalo Bill, ma ancora Borglum si oppose, ponendo una scelta più istituzionale. Ci fu m anche un acceso dibattito su chi dovesse avere la quarta faccia. Borglum voleva Theodore Roosevelt mentre altri volevano Woodrow Wilson. Alla fine Borglum scelse Roosevelt.

Ci vollero ben quattordici anni di lavoro, dal 1927 al 1941, supervisionati da Borglum, in condizioni precarie e anche pericolose per i 400 operai coinvolti, che si destreggiarono fra attività di perforazione, levigazione ed esplosioni dinamitarde, per far sì che fossero stampati sulla parete di granito i volti dei quattro presidenti più amati d’America, George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln, che incarnano gli ideali dei primi 150 anni di storia americana. Un progetto di proporzioni colossali, imponenti che in origine prevedeva anche i busti dei quattro presidenti raffigurati.

Il mastro carpentiere che eseguì i lavori, Luigi Del Bianco, era un immigrato italiano, originario di Pordenone naturalizzato statunitense.

Ci sono due centri visitatori che possono aiutare a comprendere meglio la storia del monumento e delle attività che si possono svolgere all’interno.

Il primo è l’Information Center, collocato nei pressi dell’ingresso, dove si trovano i ranger che potranno rispondere alle richieste e curiosità e c’è esposto il programma delle attività della giornata, oltre all’immancabile bookstore.

Invece il Lincoln Borglum Visitor Center, situato proprio sotto la grande terrazza panoramica, è un vero e proprio museo che ripercorre la storia del luogo attraverso una mostra permanente e un video documentario della durata di circa 20 minuti.

Fra gli edifici che vale la pena visitare c’è anche lo Sculptor’s Studio, cioè il luogo in cui Guzton Borglum lavorò dal 1939 al 1941, che oggi ospita un modellino in scala delle celebri sculture.

Attualmente, un’opera simile per la natura del progetto ma antagonista in qualche modo, è in costruzione sempre sulle Black Hills, il Crazy Horse Memorial, il monumento che i Sioux hanno dedicato al capo indiano Cavallo Pazzo, l’uomo che lotto con l’arrivo dell’uomo bianco nel proprio territorio.

Al termine dei lavori, il monumento al grande capo dei Dakotas sarà la più grande scultura scolpita nella roccia mai realizzata prima.

Il Monte Rushmore con i suoi presidenti è stata lo scenario di diversi film, cartoni animati e copertine di dischi. Tra questi da ricordare l’ultima scena del thriller Intrigo internazionale, di Alfred Hitchcock, girato nel 1959.

Nel film del 1980 Superman II, il Generale Zod con i suoi compagni e nemici di Superman originari del pianeta Krypton, modifica i volti di tre presidenti sostituendoli con i propri, distruggendo il quarto volto.

Nel film del 1996 Mars Attacks diretto da Tim Burton, gli alieni giunti sul pianeta Terra modificano i volti di tre presidenti sostituendoli con i propri.

Per la musica rock, la copertina del disco Deep Purple in Rock del 1970, del gruppo britannico Deep Purple, raffigura i volti dei cinque membri del gruppo scolpiti sul Monte Rushmore come i quattro presidenti.

Ispirò il nome a un gruppo rock alla fine degli anni ’60 nato a San Francisco, i Mount Rushmore che proponevano uno stile rock blues con influenze psichedeliche.