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Con il suo colore rosso squillante, il papavero fa parte della famiglia delle papaveraceae, originaria dell’Europa e dell’Asia.

Si tratta di una pianta annuale o perenne, a seconda della specie, molto diffusa in Italia, che cresce tra i campi e i prati sia coltivati che abbandonati, ai margini delle strade, fino a un’altitudine massima di 1.700 metri.

Nonostante sia una pianta molto delicata può produrre anche più di 400 fiori e tra le specie più conosciute vi sono il papavar somniferum, il papaver rhoeas e il papaver nudicaule (papavero d’Islanda).

Il papaver somniferum, noto anche come il papavero da oppio, è facile da trovare allo stato spontaneo nelle zone collinari che non superano i 1.200 metri di altitudine e i suoi fiori possono essere di colore bianco, rosa, viola e rossi.

Invece il papaver rhoeas, papavero comune, detto rosolaccio, è la specie più diffusa e il suo nome rosolaccio, cioè la rosa dei campi, è dovuto alla sua presenza nei campi, in particolare in cui sono coltivati cereali come il grano, mentre il papaver nudicaule, o papavero d’Islanda, è una specie dall’elevata tossicità con i suoi petali di svariati colori, che sono bianchi, gialli, arancioni.

Secondo gli antichi greci il papavero era il simbolo dell’oblio e del sonno, infatti, Morfeo, il dio dei sogni, era rappresentato con un mazzo di papaveri fra le mani e Demetra, la madre terra, dea del grano e dell’agricoltura, ritrovò la serenità persa a causa della scomparsa della figlia Persefone bevendo infusi preparati con fiori di papavero, oltre ad essere il fiore simbolo della consolazione.

Gli antichi romani associarono il papavero alla dea Cerere, equivalente della dea greca Demetra, raffigurandola con ghirlande di papaveri, per la presenza costante di questi in tutti i campi di grano.

Durante il medioevo il papavero fu associato, per via del suo colore, al sacrificio di Cristo e alla sua morte e fu spesso raffigurato in affreschi di chiese risalenti all’epoca medievale.

Sulla scia della tradizione medievale nel Regno Unito, durante la prima guerra mondiale, per celebrare gli uomini morti per la patria venivano preparate ghirlande di papaveri.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante il papavero ha diversi significati secondo il colore dei suoi petali, infatti i petali bianchi simboleggiano la sfortuna, i petali gialli il successo, i petali rosa la serenità e i petali rossi  il sonno e l’oblio, oltre all’orgoglio sopito.

Ma il termine papavero è utilizzato come sinonimo di una persona potente, significato derivato dalla leggenda in cui il Re di Roma Tarquinio il Superbo, per insegnare al figlio come conquistare la città di Gabi, andò in giardino e con un colpo di bastone recise le teste di tutti i papaveri, per fargli capire che bisognava eliminare tutti i personaggi più potenti della città avversa.