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Piccolo, grazioso e colorato, con i suoi canti melodiosi il pettirosso annuncia l’arrivo dell’inverno ed è un simbolo di speranza, ottimismo e della vita che resiste alle difficoltà.

Il pettirosso fa parte della famiglia dei Muscicapidae, molto comune in Europa, volatili che vivono soprattutto nei boschi di conifere ma non è raro incontrarli nascosti tra le chiome di alberi e siepi, o tra le foglie di edera.

Il piumaggio del pettirosso è marrone, tranne che nella zona del ventre che è bianco e gli esemplari adulti presentano la caratteristica colorazione rosso-arancio sul petto e sulla fronte, assente nei giovani.

Classificato da Linneo con il nome di Erithacus rubecula, il pettirosso può raggiungere una lunghezza di circa 14 centimetri, con un’apertura alare di una ventina di centimetri e un peso che arriva ai 20 grammi.

Un pettirosso vive mediamente dai 3 ai 4 anni ed è noto per il suo atteggiamento spavaldo e sfrontato.

Durante l’inverno, intona canti melodiosi e l’accoppiamento degli esemplari è di norma nei mesi freddi, a partire dal mese di dicembre.

La nidificazione avviene in diversi periodi dell’anno e per l’occasione il pettirosso costruisce nidi dalla forma tonda che ricordano quella delle tazze, dove depone da una a due covate l’anno.  Quando la femmina depone le uova per la seconda volta, è il maschio a occuparsi di nutrire i piccoli della prima covata.

Una leggenda dice che quando un pettirosso fa capolino alla finestra annunci l’arrivo della stagione fredda e della neve.

Nonostante il carattere aggressivo, il pettirosso è associato a calma, pace e tranquillità, ma nella tradizione celtica sfoggia la sua indole combattiva e lotta dai rami di un agrifoglio contro uno scricciolo sistemato su una quercia, per simboleggiare il passaggio tra estate e inverno e dal vecchio anno a quello nuovo.

Per i popoli del nord il pettirosso era uno dei simboli di Thor, dio del tuono, portatore di nuvole, fulmini e tempeste.

Le leggende cristiane si sono concentrate col tempo sulla colorazione del piumaggio del pettirosso, anziché sul suo carattere.

Si racconta che in principio questi uccellini erano completamente grigi, finché uno di loro cercò di liberare Gesù crocefisso dalla corona di spine macchiandosi di sangue e il figlio di Dio, in segno di riconoscenza, decise di lasciargli la particolare colorazione, così che tutti potessero conoscere la bontà e la generosità del pettirosso.

L’immagine del pettirosso è spesso associata al Natale e utilizzata come simbolo d’amore sulle cartoline d’auguri dal diciannovesimo secolo, quando gli inglesi notarono la presenza del pettirosso durante il mese di dicembre.