“C’è sempre qualcosa di più, un po’ più in là… non finisce mai.“

Jack Kerouac, Sulla strada

Amato dai giovani di tutto il mondo per il romanzo Sulla strada, Jack Kerouac è sicuramente uno degli autori più importanti del Novecento…

Jean Louis de Kerouac, poi diventato noto come Jack Kerouac, nacque il 12 marzo 1922 a Lowell, in Massachusetts, da una famiglia franco canadese di origine bretone.

A undici anni scrisse il suo primo racconto, oltre ad articoli immaginari su argomenti che difficilmente poteva conoscere, come le corse di cavalli, i campionati di baseball e football e altro ancora.

Kerouac era un ragazzo vivace e pieno di risorse, con un forte desiderio di assaporare la vita, un desiderio che lo portò a scontrarsi con le realtà più dure, lavorando come muratore e apprendista metallurgico fino a quando nel 1942 fu assunto su un cargo mercantile.

Sempre vagabondo e randagio, Jack tra un viaggio e l’altro frequentò William Burroughs, che gli presentò Allen Ginsberg, futuro guru per una generazione di ribelli.

Kerouac si cimentò anche nella critica musicale e scrisse alcuni articoli sul jazz, pubblicati sul giornale della Columbia University, avviando poi varie collaborazioni jazz-poesia iniziate da Kenneth Patchen, Kenneth Rexroth e Lawrence Ferlinghetti.

Nel 1945 iniziò a scrivere il suo primo romanzo La città e la metropoli, pubblicato nel 1950, mentre un anno dopo incontrò Neal Cassady, che diventerà il suo più grande amico e il personaggio di molti suoi romanzi.

Il 1947 è l’anno in cui Jack affrontò la prima traversata degli Stati Uniti, in autobus e autostop: iniziando la sua vita on the road alla ricerca di nuove sensazioni e di esperienze forti.

Durante un viaggio sulla West Coast fece amicizia con Gary Snyder, e da lui fu guidato verso un duraturo interesse per il buddhismo.

In I vagabondi del Dharma Kerouac pose proprio Snyder come figura centrale di un libro che ha dato inizio alla rivoluzione dello zaino, cioè i giovani che vivono con poco, del tutto a proprio agio sia in città che nella natura, con una forte spiritualità e una maggiore familiarità col pensiero buddhista e taoista che con i sistemi filosofici occidentali.

Nel 1951 scrisse su un rotolo di carta da telescrivente Sulla strada, il romanzo che è la summa e il modello massimo di un certo stile di vita e di un certo modo di concepire l’esistenza.

Il percorso di questo romanzo fu però accidentato, come quello del suo autore, dato i rifiuti incontrati dagli editori, timorosi di pubblicare un libro troppo sperimentale, ma Kerouac continuò comunque a scrivere, alternando la sua attività con lunghe pause a San Francisco, dove incontra i massimi esponenti della San Francisco Renaissance, tra cui Robert Duncan, Gary Snyder e Philip Whalen e pubblicò la sua prima raccolta di poesie, struggente e intensa come la sua personalità.

Nel 1956, l’anno in cui esplose il fenomeno del rock di Elvis Presley, grazie ad una serie di articoli pubblicati sulle maggiori testate, l’America si accorse dell’esistenza della beat generation e On the road divenne il simbolo della libertà per i ragazzi di tutto il mondo.

Jack Kerouac morì in Florida il 21 ottobre 1969 per complicazioni dovute all’alcolismo, dopo aver scritto un’altra dozzina di romanzi.