In piazza del Popolo, ad Arona, fronte lago, è la chiesa di Santa Maria di Loreto e di Santa Marta, uno dei simboli della cittadina piemontese…

Tutto ebbe inizio nel 1592 quando, grazie all’intervento di Margherita Trivulzio Borromeo e di suo figlio Federico, che non era ancora cardinale, fu posta la prima pietra per la costruzione di una chiesa che avrebbe accolto al suo interno una riproduzione al vero della Santa Casa di Loreto.

A metà del XVIII secolo la chiesa divenne sede della Confraternita di Santa Marta, fondata nel 1484 nella chiesa della Trinità, oggi chiesa del Monastero della Visitazione.

Le fonti locali attribuiscono la paternità del progetto all’architetto Pellegrino Tibaldi, ma è più probabile che il progetto sia stato eseguito da Martino Bassi, che ha lasciato nei suoi scritti la descrizione di un disegno per la fabbrica della chiesa.

La scalinata d’accesso a due rampe e il portico sovrastante, aggiunti successivamente, sono invece del seicentesco Francesco Maria Richini, mentre la chiesa, a pianta rettangolare, è coperta all’interno da una volta a botte a lunetta.

Entrando dall’unico portale si nota l’imponente altare maggiore, dove campeggia la statua marmorea raffigurante l’Assunta eseguita da Marcantonio Prestinari, che stava lavorando alle statue del Duomo, ma venne di persona da Milano ad Arona per ordine del cardinale Borromeo.

L’altare, dal taglio barocco, ha una serie di contrasti di colore con l’uso di marmi bianchi e neri, per far risaltare il candore della statua dell’Assunta.

Nelle nicchie laterali si trovano quattro statue marmoree, di pregevole fattura, che rappresentano, nella parte superiore, l’Annunciazione e, in basso, Santa Marta e Maria Maddalena.

Fra le opere custodite nella chiesa sulla parete di sinistra si nota un Crocifisso ligneo e Storia della Passione di uno scultore lombardo del XVI secolo, mentre a destra c’è un’ancona lignea, detta anche pala, che raffigura la Santissima Trinità in gloria tra un volo di cherubini, eseguita da Bartolomeo Tiberino intorno al 1640 e fu sistemata nell’attuale posizione verso la metà del XVIII secolo in una cornice marmorea barocca.

Sulle pareti perimetrali ci sono alcuni dipinti a olio di grandi dimensioni, di cui non si conoscono gli autori.

Lungo le pareti esterne della Casa di Loreto sono posizionate sedici statue di Profeti e Sibille, scolpite intorno all’inizio del XVIII secolo.

L’unico affresco della chiesa, all’interno della Casa di Loreto,  raffigura la Madonna con il Bambino fiancheggiati dagli stemmi dei Borromeo, risalente al 1520.

Prima di essere collocato nell’attuale sede, il dipinto si trovava sulle pareti di un edificio sul lungolago e, poiché, in occasione della peste del 1523, gli erano state attribuite proprietà miracolose, nel 1599, dopo la costruzione della Santa Casa, fu staccato e poi trasferito.

In cantoria, sopra al portale d’ingresso, si trova l’organo, costruito da Felice Silvera del 1838,  inserito in una cassa lignea color marrone con 27 canne di facciata disposte in 3 cuspidi, che funziona manualmente tramite un sistema di gonfiaggio a manovella.