La storia, la tradizione e il folklore di questo paese rivivono ogni anno in occasione della Festa di San Damiano di Montesegale, che anima uno degli angoli più caratteristici dell’Oltrepò Pavese.

Tra le colline dell’Oltrepò Pavese, si respira l’idea del Medioevo. Non solo perché il castello del XII secolo domina il paese e le sue 21 frazioni, ma anche per un paesaggio che regala splendidi scorci a tratti ancora incontaminato, con la vista che spazia a 360 gradi dominando colline, filari di uva, campi coltivati a frumento che riportano al nome del paese.

Durante la manifestazione, nello splendido scenario del castello di Montesegale, viene riproposta la rievocazione storica contenente spaccati di vita del medioevo, ed eventi specifici su libero adattamento di documenti storici, come per esempio la cerimonia dell’investitura del conte Gambarana. Il castello di Montesegale è il teatro naturale e l’attore principale dell’evento.

Si cerca ogni anno di ricreare un’atmosfera di tempi lontani, con la presenza di tantissimi figuranti e numerosi gruppi storici. Il pubblico si cala in un borgo storico e di suggestione tipico di altri tempi, per far rivivere con scene, azioni e aspetti coreografici, momenti di cultura storica e spettacolo caratteristici e unici.

A seguire festeggiamenti con manifestazioni, giochi, prove di abilità ed esibizioni spettacolari.

Danze, canti, sfide e prove di destrezza, scandiscono la giornata, mentre il pubblico segue le esibizioni e nel contempo visita le postazioni che ricreano il borgo e il mercato medievale. Un appuntamento cult dell’autunno dell’Oltrepò Pavese che attrae ogni anno un grande numero di visitatori.

Nelle vie di Montesegale troveranno spazio, stand enogastronomici presenti lungo tutto il percorso, giochi e mestieri dell’epoca, spettacoli itineranti, esibizioni di giocolieri, balestrieri e spadaccini, che rappresentano il meglio della Fiera di San Damiano.

Durante la giornata vengono proposte degustazioni del Salame di Varzi D.O.P. e di prodotti De.Co. (Denominazione Comunale). Tra i salumi spicca la Mundiôla, una specie di coppa magra ottenuta dai muscoli cervicali del suino che forniscono particolare delicatezza all’insaccato e il Salàam da cöta classico della cucina invernale, insaccato con cotenne in budello bovino.

Si consuma dopo una lenta cottura in acqua salata.

Il Pansegale, pane ottenuto dall’impasto di farine di segale e frumento con uva passa, fichi e noci. La Trêsa, pane di pasta dura ottenuto attraverso una lavorazione manuale e una lievitazione lenta su assi di legno. E per chiudere la Torta di mandorle di Montesegale, antica ricetta di cent’anni fa, che veniva preparata per la festa patronale della frazione Languzzano.

E’ l’occasione per andare alla scoperta di un territorio come l’Oltrepò e di un borgo ricco di storia. Montesegale infatti ha una forte tradizione d’arte, con mostre, rassegne, presenza di scultori, pittori che hanno lasciato traccia nel borgo.

In un’antica casa posizionata nelle mura del castello, abitava Raffaele de Grada, uno dei più importanti storici dell’arte del Novecento e la sua presenza ha richiamato a Montesegale personaggi della politica e della cultura. Una presenza che si è intrecciata con quella del proprietario del castello, Ruggiero Jannuzzelli, imprenditore e mecenate.

Nel castello di Montesegale trova sede il Museo d’arte contemporanea: tre grandi gallerie all’interno delle quali sono state allestite negli anni mostre e incontri con i più grandi maestri dell’arte contemporanea italiana e straniera. Al castello hanno lavorato e soggiornato negli anni: Boris Mardesic, Giulian Schnabel, Salvatore Fiume, Guido Razzi, lo scultore Mario Robaudi, filosofi e teologi.

Una delle ultime “tracce d’artista” è il Dolce far nulla, opera del pittore Omar Hassan. Una panchina dipinta dal giovane artista e collocata in un punto dal panorama straordinario, allo scopo di celebrare La Natura.

Da visitare anche la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Cosma e Damiano, già nota nel 1523.