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Attraversando un territorio dove da ogni angolo spunta un’elegante villa storica o un ulteriore scorcio mozzafiato sui Castelli, da Frascati per piegare verso il lago Albano si è quasi “obbligati” ad attraversare Grottaferrata, uno degli abitati più antichi dell’area.

La leggenda vuole che intorno all’anno Mille un monaco ed eremita proveniente dalla Calabria e chiamato oggi San Nilo da Rossano, giuste alle pendici del Tuscolo, il vulcano spento dei colli Albani, e con i suoi seguaci costruì uno spartano cenobio dedicato originariamente a Sant’Agnese, la cosiddetta crypta ferrata da cui poi prese nome questa cittadina.

Merita dunque una doverosa sosta il complesso abbaziale che si sviluppò sulle rovine di quel primitivo cenobio, l’abbazia di Santa Maria di Grottaferrata.

Il complesso comprende, all’interno di un’imponente cerchia muraria, il cinquecentesco palazzo dell’abate e la chiesa conventuale, risalente al Medioevo ma giunta sino a noi in forme barocche, dove si svolge ancora oggi il rito bizantino-greco.

La struttura della chiesa riprende ancora oggi gli stilemi dell’originaria costruzione bizantina, compreso l’elegante campanile abbellito dalle tipiche trifore che ricordano da vicino le antiche abbazie di Ravenna e di Classe.

FONTE:SiViaggia

Riccardo Reina

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