Scultore, pittore e grafico, Alberto Giacometti, uno dei più importanti artisti del Novecento, è il protagonista di una grande mostra al Max Museo di Chiasso fino al 10 novembre, che raccoglie oltre 400 fogli di grafica, disegni e libri d’artista, per documentare la vita del maestro che visse a Parigi, ma non dimenticò mai le origini svizzere.

Alberto Giacometti era in cerca di un modo privilegiato per conoscere la realtà, tramite lo studio delle opere d’arte di ogni epoca, ideando anche un gran numero d’incisioni e litografie.

Per questa ragione, il m.a.x. museo propone anche una visione globale della sua opera grafica, con oltre quattrocento fogli, dalla xilografia all’incisione a bulino, dall’acquaforte alla litografia, spesso legati all’illustrazione di libri.

A essi si aggiungono dipinti, disegni, sculture e fotografie, oltre a una scelta di tavole che fanno parte della raccolta Quarantacinque disegni di Alberto Giacometti, pubblicata da Einaudi nel 1963.

Alberto Giacometti nacque il 10 ottobre 1901 a Borgonovo, in Svizzera, nella Val Bregaglia, da Giovanni, pittore neo-impressionista, e Annetta Stampa.

Nel 1921, dopo un’infanzia felice, si trasferì a Roma per studiare i grandi maestri del passato e si appassionò all’opera del Tintoretto e di Giotto che gli diedero l’idea di realizzare un’arte scevra da intellettualismi.

Giacometti nel 1922 si stabilì a Parigi per seguire i corsi dello scultore Antoine Bourdelle, sperimentando il metodo cubista.

Dal 1927 cominciò a esporre al Salon des Tuileries le sue prime sculture surrealiste, entrando a contatto con personalità come Arp, Mirò, Ernst e Picasso e scrittori come Prévert, Aragon, Eluard, Georges Bataille e Queneau.

Giacometti dal 1935 al 1940 si concentrò nello studio della testa, partendo dallo sguardo, sede del pensiero, oltre a disegnare figure intere, per cogliere l’identità degli esseri umani con un solo colpo d’occhio.

Nel 1946, dopo aver vissuto a Ginevra, ritornò a Parigi e intraprese una nuova fase artistica durante la quale le sue statue si allungano e le loro membra si stendono in uno spazio che le completa.

Lo scultore nel 1962 ricevette il Gran Premio della scultura alla Biennale di Venezia.

Il suo ultimo lavoro fu il testo per Parigi senza fine, una sequenza di 150 litografie in cui scorrono le memorie di tutti i luoghi da lui vissuti.

Giacometti morì l’11 gennaio 1966 e la sua tomba si trova a Borgonovo, vicino a quella dei genitori.

L’esposizione, che vede prestiti di prestigiose istituzioni e collezionisti privati su tutto il territorio svizzero e anche a livello internazionale, è a cura di Jean Soldini, filosofo e storico dell’arte, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina, e s’inserisce nel tema del Centro Culturale Chiasso per la stagione 2019-2020, ossia quello del confine.

Orari:

Da Martedì a Domenica: 10.00 − 12.00, 14.00 − 18.00

Lunedì chiuso

Biglietti

Intero: CHF 10.- / Euro 10

Ridotto: (AVS, AI, studenti, TCS, TCI, FAI SWISS, FAI, convenzionati): CHF 7.- / Euro 7
Scolaresche e gruppi di minimo 15 persone: CHF 5.- / Euro 5

Metà prezzo: Chiasso Card

Gratuito: bambini fino a 7 anni, giornalisti, Passaporto Musei svizzeri, ICOM, Visarte, Aiap, associazione amici del m.a.x. museo

Ingresso cumulativo m.a.x. museo + Spazio Officina Intero CHF 12.- / Euro 12

Ingresso cumulativo m.a.x. museo + Spazio Officina Ridotto (AVS, AI, studenti, TCS, TCI, FAI

SWISS, FAI, convenzionati) CHF 10.- / Euro 10

Ingresso cumulativo m.a.x. museo + Spazio Officina Scolaresche e gruppi di minimo 15 persone CHF 7.- / Euro 7

Entrata gratuita ogni prima domenica del mese.