Il ministro Moavero Milanesi: “Decisione dovuta alla loro bellezza paesaggistica, culturale, agricola unica e al gran lavoro promozionale di squadra del sistema Paese”.

Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene in provincia di Treviso sono state dichiarate Patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.

E’ un Veneto piglia tutto, considerando che poche settimane fa, si è aggiudicato con Cortina (e Milano) le Olimpiadi invernali del 2026. Esulta il Governatore del Veneto, Luca Zaia “Questo risultato è stato atteso di un intero territorio.

Dal registro mondiale ora nuove opportunità di sviluppo”.

Le splendide Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono, il 55mo sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco.

La proclamazione è avvenuta domenica 7 luglio a Baku (Azerbaigian), in occasione della 43° sessione del Comitato del Patrimonio mondiale Unesco, con delibera unanime dei ventuno Stati membri del Comitato, a conferma dell’alta qualità della candidatura veneta.

Conegliano ospita vigneti e molti istituti legati al vino, Valdobbiadene è invece il vero cuore produttivo dell’area vinicola sia per la produzione del Prosecco che quella del Cartizze.

I ripidi pendii delle colline rendono difficile meccanizzare il lavoro e di conseguenza la gestione delle vigne è sempre stata nei secoli nelle mani dei contadini e dei piccoli produttori, che non hanno mai modificato il territorio ma l’hanno migliorato.

È stato proprio grazie a questo grande, pacifico esercito di lavoratori e grazie all’amore per la loro terra che è stato possibile preservare queste bellissime e uniche colline e cementare un forte legame tra l’uomo e il territorio.

Il risultato di questo legame è uno straordinario esempio di come quest’antica cultura sia fortemente radicata alla sua terra e abbia lavorato in armonia, rispettandola e valorizzandola.

Un territorio che non solo produce vini fantastici come il Prosecco e il Cartizze apprezzati ormai in ogni parte del globo, ma ha anche ha un successo incredibile da anni, sempre in ascesa per le vendite e mai a ribasso nella qualità.

Il Cartizze in particolare, una ristretta area collinare di Valdobbiadene che si estende per soli 108 ettari, dove si produce il prestigioso vino Spumante chiamato Prosecco DOCG Superiore di Cartizze.

Si tratta di una selezione di piccoli vigneti, racchiusi in 1 chilometro quadrato. la cui superficie è interamente dedicata alla coltivazione della vite, nello specifico alla varietà di uva Glera impiegata come base nella produzione di Prosecco.

Questo è anche un territorio che ha visto il passaggio della Grande Guerra, che proprio qua sul Montello e sul Grappa ha visto scrivere le pagine più dure e importanti.

Descritto da Hemingway e non solo, che rimase incantato. Una terra che non è solo vino e colline ma arte, storia e cultura millenaria.

Dai Celti alle protoveneti, alla Serenissima Repubblica, luoghi come Montebelluna, le sue ville e luoghi antichi di osservazione della volta celeste. Asolo, un angolo fuori dal tempo, con i suoi silenzi e palazzi medievali, oltre a una vista incredibile.

Ville Venete sparse con i capolavori del Palladio, castelli, borghi medievali, eremi, abbazie natura…

Una nota a parte meritano poi le eccellenze gastronomiche del territorio. Come il Radicchio rosso di Treviso e quello di Castelfranco, gli asparagi bianchi.

Da ricordare anche i formaggi, dalla cremosa Casatella al formajo imbriago, al Piave, agli insaccati, le ciliegie, i marroni, i funghi e i dolci come il Tiramisù, che è nato proprio qua.

L’Italia è il Paese con più riconoscimenti Unesco al mondo, con una qualità e vastità che non ha uguali. Il territorio che ne ha di più e la piccola, per territorio, provincia di Varese, alcuni in condivisione.  La provincia di Varese conta infatti ben 5 siti Unesco.

L’Isolino Virginia (che fa parte del sito seriale “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino” comprendente in tutto 111 insediamenti, databili dal 5000 al 500 a.C. e ubicati sulle rive di laghi o di fiumi in Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia);

l’area archeologica di Castelseprio–Torba (che fa parte del sito seriale “I Longobardi in Italia”);

il Sacro Monte di Varese (anch’esso parte di un sito Unesco seriale, “I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia” comprendente sette complessi devozionali piemontesi e due lombardi eretti nelle Alpi occidentali fra la fine del XV e il XVII secolo).

La parte italiana del Monte San Giorgio, tra i più importanti giacimenti al mondo di fossili del Triassico Medio.

Dal novembre 2018 “l’Arte dei muretti a secco” sulla base della candidatura avanzata dall’Italia con Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera.