Sulle coste della Liguria, la spiaggia di Alassio ha una storia tutta da raccontare…

Perfino il grande Ernest Hemingway lasciò  la sua firma.

Il primo nucleo di Alessio risale al X secolo, situato nei pressi della chiesetta di Sant’Anna ai Monti poi, c’è ne furono altri sulla collina vicino all’attuale borgata Madonna delle Grazie, dove c’è ancora uno dei più antichi stemmi di Alassio.

Sulle origini del nome Alassio pare derivi da Adelasia, figlia dell’imperatore Ottone I che, fuggita con lo scudiero Aleramo, si stabilì sulle colline di Alaxia, dando inizio alla stirpe degli Aleramici.

Il feudo, nell’XI secolo, era dei monaci Benedettini provenienti dall’isola Gallinara, poi passò sotto il controllo di Albenga, che lo amministrò fino al XVI secolo.

Nel 1521, dopo le continue incursioni dei pirati, furono costruite le prime mura di cinta difensive.
Diventato parte dei territori della Repubblica di Genova, Alassio partecipò nel 1528, con diciotto galeoni, alla guerra contro la Francia e da Genova ebbe una serie di ampie autonomie nel settore economico.
Alassio nel 1540 divenne sede della locale podesteria e la Repubblica genovese incentivò gli scambi commerciali del paese con la Francia, Spagna, Portogallo, Sicilia, Sardegna e Paesi Bassi trasformando così il borgo marinaro in un centro commerciale e, come in altri paesi costieri della Liguria, fu molto attiva la raccolta e il commercio del corallo rosso.

In seguito Alassio partecipò alla battaglia di Lepanto del 1571 con un’intera flotta navale, poi nel 1625 fu conquistata Savoia, che poi ripresa dalla repubblica genovese.

Nel 1797 Napoleone Bonaparte occupò il comune durante la campagna d’Italia e, dopo la caduta della Repubblica di Genova, ne inglobò il territorio nella Repubblica Ligure, annessa all’Impero francese.

Poi Alassio nel 1815 divenne parte del Regno di Sardegna e dal 1861 del Regno d’Italia.

Verso la fine del XIX secolo divenne un importante centro turistico e di soggiorno, visitato prevalentemente dagli inglesi e fra gli anni Cinquanta e Sessanta di Novecento divenne una località alla moda con Portofino e Sanremo, dove il Caffè Roma era il punto d’incontro di grandi nomi dello spettacolo e della cultura.

Imperdibile ad Alassio è il coloratissimo Muretto, un’installazione d’arte ideata da Mario Berrino, proprietario del Caffè Roma, che nel 1953 pensò di abbellire con piastrelle in ceramica autografate la parete del giardino pubblico vicino al suo bar e così diede il via a una tradizione che prosegue con firme di personalità dello spettacolo, dell’arte, della cultura e dello sport che hanno legato il proprio nome alla città.

Il leggendario scrittore americano Ernest Hemingway, amico di Berrino, fu tra i primi nomi a comparire sul muretto, con quelli del Quartetto Cetra e di Cosimo di Ceglie.

Alassio è la sola città italiana che ha il marchio di Città degli Innamorati, grazie al riconoscimento ufficiale del 4 ottobre 2007, simboleggiato dalla riproduzione in ceramica dei romantici Les amoureux di Raymond Peynet, la statua in bronzo degli Innamorati di Eros Pellini, le Cicogne di acciaio di Umberto Mastroianni, i Pesciolini del Maestro Berrino, oggi veri simboli della città.

Se si considera la sua posizione geografica, la distesa e la profondità del suo arenile, la possibilità di balneazione da marzo a novembre, la pendenza dei fondali, il clima mite, la qualità dei servizi dei 100 stabilimenti balneari e la veduta panoramica da Capo Mele che dal Capo S. Croce, Alassio è una delle migliori spiagge del mondo.

L’arenile, con la sua sabbia grigio-bianca finissima e priva di polvere, si estende per circa quattro chilometri congiungendosi con il borgo marinaro di Laigueglia.