Ad aprile, il quarto mese dell’anno, comincia quel periodo che vede molto più presente un forte legame tra il concetto di resurrezione, il culto e la natura, come nell’antica Grecia, più precisamente ad Atene, quando si celebravano le Grandi Dionisie in onore del dio Dioniso Eleuterio.

La statua del dio era trasportata verso il tempio, in una processione, dove si mostravano simulacri e una gioiosa ebbrezza vista come possessione divina, che anticipava la beatitudine dell’oltretomba, promessa agli iniziati dei misteri dionisiaci.

Simbolo del mese di aprile è la celebrazione della Resurrezione come aspetto religioso legato a più divinità della natura dopo la morte invernale.

Il primo simbolo legato al mese, la palma,  era per i greci parte del mito della fenice, l’uccello che rinasceva dalle proprie ceneri miracolosamente e si nutriva di perle e incenso.

Nel cristianesimo la palma assume il significato del martirio dei santi, che sono come le fenici, rinati dalle ceneri, grazie all’identificazione con Cristo, e per questo motivo sono i rami della Palma celeste.

Altro simbolo legato alle festività è l’olivo, poiché nel Vangelo Marco e Matteo affermano che la folla aveva tagliato rami d’olivo e li aveva stesi al passaggio di Gesù a Gerusalemme.

Un ramo di olivo fu portato a Noè dalla colomba, simbolo della vita che rinasceva e di riconciliazione tra Dio e gli uomini, ma anche della venuta del Cristo e del concetto di resurrezione.

In una leggenda medievale si narra che l’ulivo da cui staccò il ramoscello, la colomba era nata sulla tomba di Adamo, e con il suo legno fu costruita la croce della passione di Gesù.

Anche il cero della Pasqua è l’emblema della presenza della divinità, che domina la conoscenza e protegge gli astanti, poiché nella tradizione precristiana la cera deriva dall’ape che è simbolo del “logos”.

Nella tradizione cristiana nel cero ardente si distinguono la cera, simbolo della carne di Gesù, lo stoppino come l’anima di Cristo e la fiamma come una parte della divinità.

Per questo motivo il cero spento è il Cristo morto sulla croce, mentre quello acceso e il Cristo nella magnificenza della Sua resurrezione.

Un altro emblema è l’uovo, che assume il significato di Cristo risorto e della speranza nella futura resurrezione dei fedeli.

In un mito “orfico”, l’uovo è come simbolo di resurrezione, dove sta riposando un principio di vita che un giorno verrà alla luce.

Per questo motivo c’erano uova di marmo nelle tombe dei martiri, mentre quelle di struzzo erano montate su coppe nei reliquiari medievali.

Nella cattedrale di Burgos in Spagna, ai piedi di Cristo si trovano alcune uova e in Russia donare uova è legato al termine scrivere, perché sul guscio si tracciano simboli la sera del sabato Santo, in silenzio, pregando o cantando antichi cori, come parte di un rituale arcaico legato al risveglio primaverile.