Il 3 settembre sono trent’anni.

Non sembra vero, è sempre uno di noi, indimenticabile per la sua correttezza in campo e fuori.

Gaetano ci ha lasciato una domenica di settembre, in Polonia, in un incidente stradale, una domenica normale, quando parlare di calcio, di partite, di campionato, riprende con il solito vigore, tra speranze e polemiche, progetti e obiettivi da raggiungere.

Ma quella sera, per qualche minuto, tutto questo sembrò non avere importanza, fu come se il calcio fosse rimasto senza parole.

La notizia arrivò in diretta alla Domenica Sportiva, con la voce di Sandro Ciotti. In studio, il compagno di mille battaglie sportive e amico Marco Tardelli  ebbe un mancamento.

L’annuncio spiazzò tutti, amici, colleghi, giornalisti, tifosi della Juventus e non. Gaetano era uno che univa, non divideva, non era visto solo come un giocatore della Juve… era sopra.

Gaetano Scirea era nato a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano, il 25 maggio 1953 e iniziò la sua carriera calcistica nel 1972 nell’Atalanta.

Dopo due stagioni in serie A con l‘Atalanta, arrivò alla Juventus nella stagione 1974/1975 dove vinse in undici anni scudetti, coppe europee, la coppa Intercontinentale.

Il 1975 lo vide vincitore del primo dei 7 scudetti con la Juventus e con l’esordio in nazionale: il 30 dicembre in Italia-Grecia, finita 3 a 2 per gli azzurri.

Nel 1977 vinse il campionato e la Coppa Uefa,  nel 1978 il terzo scudetto che predette la partenza per l’Argentina dove si disputavano i mondiali, un anno dopo toccò alla coppa Italia.

I compagni e protagonisti di questo periodo d’oro erano Gentile, Cabrini, Furino e Brio.

Dopo che nel 1981 arrivò il quarto scudetto, Gaetano Scirea, nel pieno della sua maturità atletica e calcistica, non solo un anno dopo vinse con la maglia bianco-nera il quinto scudetto, ma fu uno degli artefici della vittoria della coppa del mondo in Spagna.

Gli anni tra il 1984 e il 1986 videro altri due scudetti e nel 1985 fu la volta della coppa Intercontinentale, vinta a Tokyo battendo ai rigori l’Argentinos Juniors, ma non vanno dimenticate la coppa Italia del 1983 e, sempre nel 1986, la coppa delle coppe e la supercoppa europea.

Scirea giocò con la Juventus fino al 1988 e la sua ultima partita in nazionale ai mondiali fu del 17 giugno 1986, in Messico.

Fu vincitore di 14 titoli, autore di 32 gol e disputò nella sua carriera con la Juventus ben 552 incontri, un record di presenze in bianconero superato nel 2008 da Alessandro Del Piero.

Gaetano morì prematuramente a soli 36 anni il 3 settembre 1989 in Polonia, quando, per un incidente stradale, rimase bloccato nelle lamiere di una vecchia auto che andò in fiamme col suo carico di benzina supplementare.

Il calciatore era il secondo allenatore della Juve a fianco di Dino Zoff, ed era in Polonia a osservare il Gornik, che da lì a poco sarebbe stato avversario della sua squadra in coppa Uefa.

Oltre allo stadio comunale di Cernusco sul Naviglio, a Gaetano Scirea è stata dedicata una curva dello stadio torinese Delle Alpi, omaggio a un uomo che amava solo giocare e passare del tempo con la moglie Mariella e il figlio Riccardo.