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Una storia lunga e articolata caratterizza la città di Locarno sul Lago Maggiore, famosa soprattutto per la sua bellezza.

Le testimonianze archeologiche permettono di datare attorno al XIII secolo a. C dell’Età del bronzo i primi insediamenti di Locarno, come dimostrano le numerose necropoli.

Il ruolo di Locarno come zona commerciale tra le valli alpine e la Pianura Padana si è poi rafforzato in epoca romana, poi nel IV secolo arrivarono i cristiani, con sede la chiesa di San Vittore a Muralto, e dal primo Ottocento nella chiesa di Sant’Antonio a Locarno.

In epoca longobarda Locarno era parte della giurisdizione di Stazzona (Angera) poi passò alla marca di Lombardia.

Dopo l’anno 1000, l’imperatore Enrico II annesse la regione alla diocesi di Como, il cui vescovo l’infeudò ai nobili da Besozzo, che cui discesero le famiglie dei Capitanei di Locarno.

Nel 1164 l’imperatore Federico Barbarossa concesse alla città un nuovo mercato e nel 1186 lo status di città imperiale.

Dal 1239 al 1249 Locarno fu governata dal condottiero milanese Simone da Orello poi nel 1342, dopo un breve periodo di reggenza autonoma dei Capitanei, venne conquistata dai Milanesi che l’infeudarono ai conti Rusca.

Le guerre d’Italia videro l’espansione dei Cantoni confederati a sud delle Alpi e, dopo la battaglia di Novara del 1513, il re di Francia consegnò agli Svizzeri il castello di Locarno, che divenne parte dei XII Cantoni.

Nel 1798 i Cantoni sovrani diedero l’autonomia ai loro baliaggi italiani e dal 1803 il Locarnese è un distretto del Canton Ticino.

Dalla seconda metà del XIX secolo, dopo l’apertura della linea ferroviaria del Gottardo nel 1882, il turismo ha dato una svolta fondamentale al crescente sviluppo della città e nel 1925 Locarno fu la sede di una Conferenza della Pace voluta dalle potenze europee per fissare le frontiere della Germania e dal 1946 Locarno, con il Festival del film, è un punto d’incontro della cinematografia internazionale.

Da vedere è il Castello Visconteo di Locarno, a ridosso della Città Vecchia e di Piazza Grande, che fu un luogo fondamentale nella lunga storia della cittadina svizzera.

L’esterno del castello, notevole esempio di stile rinascimentale, fu restaurato da Edoardo Berta nel 1923, che riuscì a fondere in perfetta armonia l’aspetto severo della torre e delle merlature con la grazia leggiadra delle finestre e del loggiato.

All’interno del complesso si apre un cortiletto abbellito da un porticato con una piccola loggia e una scala che porta alle sale del castello.

Sulla parete d’accesso c’è un affresco di scuola lombarda con una Madonna tra Santi e, in posizione inginocchiata, è riconoscibile un membro di Casa Rusca che viene protetto da Beatrice Casati moglie di Franchino Rusca, mentre la figura sul lato destro è quella di un magistrato locale è fu aggiunta nel 1600.

Le pareti e i soffitti delle sale sono decorati con gli stemmi dei balivi, come il primo, che cronologicamente appartiene al bernese Sebastiano von Stein.

Inoltre ci sono da vedere i soffitti a cassettoni in legno intagliato a ornato gotico, i frammenti di sculture, le pareti decorate a graffiti con stemmi dei Rusca e dei magistrati locali e vari capitelli con le iscrizioni dei balivi.

Il Castello è oggi la sede del museo Civico e Archeologico, con preziosi vasi e coppe di vetro soffiato e reperti dell’epoca romana.

La raccolta dei vetri è stata costituita dagli inizi del Novecento, in seguito alle ricerche archeologiche effettuate nella regione del Locarnese.

Alla sezione dedicata ai vetri romani in due sale si affiancano le sale che presentando i reperti archeologici provenienti dal Locarnese risalenti dall’età del Bronzo del XIII secolo a.C. all’epoca romana dal I al IV secolo d.C.

Nei piani superiori c’è una sala dedicata alle Conferenza di pace di Locarno del 1925, nota per la firma dello storico Patto di Locarno, che si accompagna a un percorso storico sui luoghi della città in cui si svolsero gli eventi legati alla Conferenza di pace del 1925.

Presso il Museo Civico e Archeologico si può visitare anche una sezione permanente, dedicata alla storia della Riforma protestante nel Locarnese.

Accanto al castello si trova il Rivellino, un bastione difensivo che alcuni documenti storici e vari studi recenti ritengono essere opera del grande maestro Leonardo da Vinci.