Quella sull’efficacia delle mascherine protettive è una domanda che molti si stanno ponendo sin dall’inizio della pandemia. A livello di percezione pubblica – almeno a giudicare dalla caccia alla mascherina in corso in Italia – sembra in generale prevalere l’idea che sia meglio averne una. Ma è davvero così?

Sono davvero sicuri gli “schermi” trasparenti che iniziano a vedersi in trasmissioni televisive e in giro nelle nostre città?

Credere che funzionino sempre e comunque, a prescindere dal modello, dalle condizioni di salute di chi le indossa e da come vengono utilizzate, è sicuramente rischioso.

Pessimo esempio è quello promosso da alcune reti televisive, dove veniva “veicolato” il messaggio che l’utilizzo di alcuni tipi di “schermi” era sicuro.

Gli esperti ritengono che quei dispositivi, che permettono di vedere il viso di chi li indossa perché sono fatti quasi completamente in plastica, non vadano nemmeno considerati, appunto, delle mascherine.

Si tratta piuttosto di schermi, che per questo non sono sicuri. Il pannello trasparente infatti è distanziato dal volto (anche perché se non lo fosse chi lo indossa non respirerebbe) e quindi non protegge davvero naso e bocca dall’ingresso dei droplet. Stesso discorso vale per l’uscita di eventuali goccioline che trasportano il virus.

La fascia di plastica che indossano negli studi di certi programmi è più simile alle visiere. L’Istituto superiore di sanità ha da tempo sottolineato che quei dispositivi, che si fissano alla testa, da soli non diano la stessa protezione della mascherina.

Discorso ancora diverso vale per le mascherine pensate per i non udenti, che hanno bisogno di osservare il movimento delle labbra di chi parla per comprendere quello che dice.

Queste di solito sono delle mascherine chirurgiche con una finestrella trasparente in mezzo, che lascia scoperta la bocca. Sono certificate se la finestrella non è troppo grande, altrimenti ci sarebbero problemi di respirazione per chi le indossa.

Come ha ricordato anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ci sono precauzioni da tenere a mente oltre all’uso della mascherina in luoghi al chiuso e all’aperto se in vicinanza di altre persone: dal lavaggio accurato delle mani, fino all’evitare di frequentare posti affollati.

  1. Lavati spesso le mani con acqua e sapone o usa un gel a base alcolica.
  2. Evita contatti ravvicinati mantenendo la distanza di almeno un metro.
  3. Evita luoghi affollati.
  4. Copri bocca e naso con fazzoletti monouso quando starnutisci o tossisci. Altrimenti usa la piega del gomito.
  5. Evita le strette di mano e gli abbracci fino a quando questa emergenza sarà finita.
  6. Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani.
  7. Se hai sintomi simili all’influenza resta a casa, non recarti al pronto soccorso o presso gli altri studi medici, ma contatta il medico di medicina generale, i pediatri di libera scelta, la guardia medica o i numeri regionali.

Esistono diversi tipi di mascherine che si differenziano soprattutto per la dimensione delle particelle infettive che sono in grado di filtrare. Le principali tipologie che si trovano in commercio sono due: la classica mascherina “chirurgica” e la maschera N95. Vediamo le differenze.

La mascherina “chirurgica” è la più semplice delle due e consiste in un insieme di strati di tessuto-non-tessuto che formano una barriera alle goccioline liquide ma permeabile all’aria, e viene agganciata alle orecchie con una piccola banda elastica.

Difficilmente, però, questo tipo di mascherina aderisce bene al volto di chi la indossa, lasciando delle fessure attraverso cui il potenziale virus può comunque passare.

Per di più, #naso e #bocca non sono le uniche vie d’accesso attraverso cui il #coronavirus può entrare nel corpo umano, ma andrebbero inclusi anche gli occhi e in generale le #mucose corporee. Inoltre, questa #mascherina è stata concepita soprattutto per proteggere non tanto chi la sta indossando, quanto le persone che stanno intorno.

La funzione di #schermo dalle #goccioline di #saliva, infatti, è adeguata quando questi liquidi escono dalla bocca o dal naso di chi la indossa, mentre funziona molto peggio come barriera d’ingresso, proprio per le aperture che inevitabilmente restano.

L’altro tipo di maschera, noto sia come respiratore di sicurezza sia come maschera anti-inquinamento #N95, è un #dispositivo di #protezione più sofisticato, che dovrebbe riuscire a filtrare almeno il 95% delle #particelle sospese nell’aria, inclusa l’eventuale presenza del coronavirus.

FONTE:

FNOMCEO 

REPUBBLICA