“Questa volta lasciate che sia felice,

non è successo nulla a nessuno,

non sono da nessuna parte,

succede solo che sono felice

fino all’ultimo profondo angolino del cuore”.

(Ode a un giorno felice, Pablo Neruda)

Quarantasette anni fa, mentre l’autunno cominciava il suo lento cammino, moriva Pablo Neruda, il poeta e sognatore che vinse nel 1971 il Nobel per la letteratura, a completamento di un lungo viaggio iniziato tanti anni prima…

Neruda nacque il 12 luglio 1904 a Parral, in Cile, un paesino non lontano dalla capitale del paese sudamericano Santiago.

Il suo vero nome era Neftali Ricardo Reyes Basoalto e suo padre, rimasto vedovo, nel 1906 si trasferì a Temuco, dove sposò Trinidad Candia.

Neruda cominciò presto a mostrare un forte interesse per la letteratura, il padre lo avversava ma l’incoraggiamento principale per il poeta arrivò dalla poetessa Gabriela Mistral, futuro Premio Nobel, che fu la sua insegnante durante il periodo di formazione scolastica.

Il suo primo lavoro ufficiale come scrittore fu l’articolo Entusiasmo y perseverancia, pubblicato a soli tredici anni sul giornale locale La Manana, ma fu nel 1920 che, per le sue pubblicazioni, iniziò a utilizzare lo pseudonimo di Pablo Neruda, che in seguito gli fu riconosciuto anche a livello legale.

Neruda nel 1923 aveva solo diciannove anni quando diede alle stampe il suo primo libro, Crepuscolario e un anno dopo riscosse un notevole successo con Venti poesie d’amore e una canzone disperata.

A partire dal 1925 diresse la rivista Caballo de bastos e, dal 1927, intraprese una lunga carriera diplomatica, nominato prima console a Rangoon, poi a Colombo a Ceylon.

Nel 1930 Neruda sposò un’olandese a Batavia e nel 1933 fu nominato console a Buenos Aires, dove conobbe il poeta spagnolo Federico Garcia Lorca.

A Madrid, nel 1934, il poeta strinse una profonda amicizia con Rafael Alberti e allo scoppio della Guerra Civilem due anni dopo, parteggiò per la Repubblica e fu destituito dall’incarico consolare.

Giunto a Parigi, Neruda fu nominato console per l’emigrazione dei profughi cileni repubblicani e nel 1940 divenne il nuovo console per il Messico, dove incontrò Matilde Urrutia, per la quale scrisse I versi del capitano.

Il poeta fu eletto senatore nel 1945 e si iscrisse al partito comunista ma nel 1949, per sottrarsi al governo anticomunista di Gabriel González Videla, fuggì dal Cile e viaggiò attraverso Unione Sovietica, Polonia e Ungheria.

Tra il 1951 e il 1952 Neruda arrivò in Italia e si stabilì a Capri, poi tra il 1955 e il 1960 viaggiò in Europa, Asia, America Latina.

Nel 1966 il poeta fu al centro di una violenta polemica da parte degli intellettuali cubani per un suo viaggio negli Stati Uniti.

Pablo Neruda ricette il Premio Nobel per la Letteratura nel 1971, ci lasciò a Santiago il 23 settembre 1973, pochi giorni dopo il golpe militare che portò alla morte di Salvador Allende.

Tra le sue opere più importanti ci sono Residenza sulla terra, Cento sonetti d’amore, Canto generale, Odi elementari, Stravagario, Le uve e il vento, il dramma Splendore e morte di Joaquin Murieta e il libro di memorie Confesso che ho vissuto.