Nella Giornata mondiale della danza ricordiamo la figura di un uomo che seppe rinnovare la storia del balletto ottocentesco e non solo…

Marius Petipa, simbolo della storia del balletto mondiale, nacque a Marsiglia nel 1822, primogenito di Victorine Grasseau, celebre attrice e insegnante di teatro, e di Jean Antoine Petipa, Premier Danseur presso il Grand-Théâtre de Marseille.

Anche suo fratello Lucien fu un affermato danzatore, impegnato in vari ruoli fondamentali in diversi balletti, come quello del principe Albrecht in Giselle.

A causa degli impegni professionali dei genitori il giovane Marius visse la sua infanzia in giro per l’Europa, a sette anni iniziò, in Belgio, lo studio della danza classica, completando il suo percorso di formazione a Bordeaux, dove il padre era il Premier maître de ballet.

Nel 1834 Marius divenne il Premier Danseur presso il Ballet de Nantes e qui ideò le sue prime coreografie, con alcuni balletti composti da un atto unico, oltre a una serie di divertissements.

Dopo una tournée in Nord America che ebbe scarso successo, Petipa tornò in Europa, dove la sua carriera di danzatore lo portò a interpretare alcuni importanti ruoli accanto a Carlotta Grisi, una delle dive più acclamate dell’epoca, oltre a studiare le danze spagnole presso il Teatro del Re di Madrid.

Nel 1847 Antoine si trasferì a San Pietroburgo, debuttando come primo ballerino nel ruolo principale del balletto Paquita.

Petipa nel 1858 smise di danzare e si dedicò completamente alla coreografia, il suo primo successo come coreografo arrivò nel 1862 con La Fille du Pharaon, basato su un racconto di Théophile Gautier.

In seguito fu nominato maître de ballet della compagnia e, nel 1869, ebbe l’incarico di dirigere il Balletto Imperiale, dove mise in scena la prima mondiale di Don Chisciotte, che fu un altro successo nella sua carriera di coreografo.

Primo maître de ballet del Balletto Imperiale di San Pietroburgo, Petipa creò le coreografie di cinquanta balletti, molti dei quali ancora oggi sono il nucleo del repertorio delle più importanti compagnie.

Formatosi alla scuola francese, Petipa sviluppò in modo originale il balletto classico, influenzando fortemente la scuola russa, introducendo in modo significativo la presenza del corpo di ballo, per mettere in particolare rilievo il ruolo della prima ballerina.

Il repertorio dei balletti di Petipa vede diverse tipologie di storie, dal racconto egizio alle fiabe classiche, dalle rappresentazioni orientali alla tradizione spagnola.

Tra le numerose opere spiccano una decina di balletti tra opere originali e riprese di balletti preesistenti, come La Fille du Pharaon, La Bayadère, La Bella Addormentata, Il Lago Dei Cigni, Le Corsaire, Cenerentola, Giselle, Don Chisciotte, Lo Schiaccianoci e Raymonda, il suo ultimo capolavoro, che vide la luce nel 1898.

Nel 1903, dopo l’insuccesso della sua ultima opera, Lo specchio magico, Petipa si ritirò a vita privata e morì a Gurzuf nel 1910.

La sua tomba si trova nel Cimitero Tichvin del Monastero di Alexander Nevskij, con altri grandi personaggi del passato, ma i suoi insegnamenti restano un modello di riferimento assoluto per il balletto di ieri e oggi.