Anche quest’anno per l’evento Primavera in festa il borgo di Roncade, in provincia di Treviso, tra febbraio e marzo proporrà eventi belli e interessanti per tutti.

Domenica 23 Febbraio alle 14:30 inizierà il 34^ Carnevale Roncadese che andrà avanti fino a sera, tra sfilate dei carri allegorici, tanta musica e i tradizionali crostoli, da mangiare bevendo ottimo vino.

La Pro Loco di Roncade organizza ogni anno il Carnevale e quest’anno l’evento è inserito nel programma dei Carnevali di Marca che coinvolgono tantissimi Comuni della Provincia di Treviso.

Domenica 8 e domenica 15 marzo, nel centro storico di Roncade, tornerà la mostra mercato del radicchio Verdon di Roncade e dei vini rossi del Piave, con una sessantina di produttori ed espositori rigorosamente a tema, oltre ai vincitori di vari concorsi.

Così sarà consegnato il premio al Miglior Radicchio Verdon per opera di una giuria di esperti del settore, e il premio al Miglior Rosso scelto, fra i presenti alla mostra, a giudizio della F.I.S.A.R.

Inoltre ci saranno altre esposizioni, come la mostra di auto e moto d’epoca, e momenti di animazione di gruppi di musica e folkloristici.

Il primo cenno a Roncade risale al 900 dopo Cristo, e ancora nel 994 è confermato come una donazione di Ottone III al Conte Rambaldo di Treviso.

Nel 1091 Roncade era un feudo dei Conti di Collalto, donato dall’abbazia di Sant’Eustachio di Nervesa.

La storia di Roncade dal 1200 in poi è collegata alla Marca Trevigiana, all’Abbazia di Nervesa, alla nobile famiglia dei Sanzi e in seguito a quella dei Giustiniani.

Nel Cinquecento a Roncade si determinarono le caratteristiche del borgo, della chiesa e della vita pubblica.

Infatti i Giustiniani avevano influito con diplomazia sulle attività non solo rurali ma anche del borgo, creando così i mestieri necessari all’attività del borgo, oltre a completare il castello nel centro ed edificando la chiesa locale.

Roncade negli ultimi due secolo diede i natali a due grandi personalità, il generale Carlo Alberto Radaelli, nato a Roncade nel 1820 e morto a Latisana nel 1909, collaboratore di Daniele Manin durante la Repubblica di Venezia, e Riccardo Selvatico che fu sindaco di Venezia, deputato al Parlamento, fondatore della Biennale d’Arte e poeta dilettante, mentre i figli Lino e Luigi furono pittori di grande rilievo nella scuola veneta novecentesca.