Il 28 settembre 1987, veniva pubblicato Music for the masses, il sesto album dei Depeche Mode.

Album, considerato da critica e pubblico, uno dei più importanti degli anni 80 e non solo. Un disco di svolta non solo per la band di Basilidon, ma per tutto il movimento musicale.

Album dove si fondono le capacità giovanili di scrivere hit mondiali e ballabili, come sono ormai gli ever green, Just Can’t Get Enough, Get the balance right, Leave in silence Everything Counts.

A una tendenza più intima, con sfumature dark con suoni e richiami rock, che verranno poi ripresi ampliati, migliorati  nei successivi Violator, Songs of Faith and Devotion e Ultra.

Dove all’atmosfera dark e rock, s’impone sempre di più, la voce di Dave Gahan.

Music for the masses che contiene dei veri e propri capolavori come “Never Let Me Down Again” “Strangelove”, “Little 15”  e “Behind The Wheel”.

Never Let Me Down Again, brano che apre l’album, non solo è uno dei loro brani più amati e noti, una delle gemme più belle del synth-pop. In concerto prende una forma propria viva, con il “campo di grano”, chiamato da Gahn sul palco e con il pubblico che lo aspetta e lo esegue alzando e muovendo le braccia a ritmo.

Uno spettacolo sempre emozionante in qualsiasi stadio, impianto e da qualunque posizione lo si veda e lo si ammiri.

Strangelove, Little 15, e Behind The Wheel, con i loro ritmi sinuosi e trascinanti lasciano il segno, e diventa proprio music for the masses. Un disco incluso in tutte le migliori classifiche di critica.

Arona città antica, ma moderna, elegante. Apprezzato centro turistico per il week-end e non solo di piemontesi, lombardi e stranieri.

Dalla storia millenaria, che ha visto passare i Celti, i Visconti, i Borromeo, Napoleone, è lì placida sul Lago Maggiore, con i suoi paesaggi dolci, i monumenti, le sue zone pedonali, il budello con i suoi negozi, una via centrale che invita allo shopping.

L’interminabile e varia passeggiata lungolago. Una piazzetta dove spesso gli artisti dipingono ed espongono le loro opere.

E poi lui, il San Carlone, con il suo occhio vigile quasi sorveglia quest’angolo privilegiato.

Cosa c’entrano due cose apparentemente così lontane, come i Depeche Mode e Arona?

Il legame è molto più vivo, intenso e tangibile di quanto si creda. Il video-clip di “Behind the wheel”, è stato girato tra il 28 e il 31 ottobre 1987,  tra Arona e Oleggio, con la parte finale a Casale di Celsano, a Santa Maria di Galeria vicino Roma.

E’ stato diretto da Anton Corbijn, fotografo e regista olandese che ha scattato immagini delle più importati rockstar. Ha girato video innovativi e iconici, spesso giocati sul bianco e nero, che si sono aggiudicati premi importanti diventando opere di culto per gli appassionati di musica e non solo, per il connubio delle note con le immagini.

Sono di Anton Corbijn tra l’altro il video di One degli U2, gruppo per cui ha ideato anche la copertina di The Unforgettable Fire, con la sua idea delle rovine del Moydun Castle. Oltre a dei docufilm sui Joy Division, band cardine delle new wave.

Consolidato da decenni il rapporto con i Depeche Mode, per cui ha girato gran parte dei video-clip della loro carriera. Come l’ormai mitico Enjoy the silence, Personal Jesus, I feel you, Walking on my shoes, It’s no good, Strangelove e Suffer Well. Con il gruppo collabora per la scenografia l’allestimento dei concerti.

Nel video di Behind the wheel, si vede il Dave Gahan, rimasto appiedato in campagna (spezzone girato ad Oleggio) con la sua Isetta, trova un passaggio da una ragazza che guida una Vespa, per quello che sembra un omaggio a Vacanze romane.

Le immagini seguenti, vedono la coppia fermarsi su un piazzale con un platano. Ebbene quel piazzale e quel platano non sono altro che pianta e luogo riconoscibilissimi agli aronesi e turisti che la frequentano. Non è altro che il platano che troneggia sul lungolago a pochi passi dal monumento del barcaiolo.

Al tempo in cui fu girato il video, la panchina era in legno e la pavimentazione era in ghiaia. Ora la pianta è po’ cresciuta e ha una forma più maestosa e imponente, ma il muretto con la recinzione in ferro a bordo lago, sono sempre gli stessi e riconoscibili.

Nelle scene seguenti si vede la coppia percorrere una strada in salita, ed è quella che porta al Sancarlone.

Una dimostrazione ulteriore che il Lago Maggiore con le sue bellezze non ha ispirato solo i grandi poeti e musicisti della musica classica dell’800 e 900′ ma ha mantenuto intatto il suo fascino fino ai giorni nostri.

Sarebbe bello se tra i prossimi eventi di Arona, venisse ricordato anche questo filmato che ha fatto la storia dei videoclip. Sarebbe un ulteriore quid per la città.

Magari pensando anche che nel 2020 i Depeche Mode faranno 40 anni di carriera. E che da queste parti erano di casa, considerando che tra il 1989 e il 1990 hanno passato molto tempo a Milano e dintorni, per registrare gran parte dell’album Violator, dove è nata una delle loro hit più note come Personal Jesus.

Nota di Redazione: piccolo refuso nel titolo (Pioppo al posto di Platano).