Ramses II

Ramses II fu uno dei faraoni egizi più potenti e influenti della storia,  condusse spedizioni e si concentrò sulla costruzione del Nuovo Regno, e regnò più a lungo di qualsiasi altro faraone.

Poco si sa dei primi anni di vita di Ramses, dato che il suo anno esatto di nascita non è confermato, ma è opinione diffusa che sia il 1303 a.C.

Suo padre era Seti I, il secondo faraone della diciannovesima dinastia, fondata da Ramses I, il nonno di Ramses II.

Molto probabilmente, Ramses II salì al trono nel 1279 a.C., quando aveva circa 24 anni ed era già sposato con la regina consorte, Nefertari, da cui ebbe quattro figli e due figlie.

Nei primi anni del suo regno, Ramses ebbe una prima vittoria importante nel 1277 aC, quando sconfisse i pirati Sherden, che continuavano ad attaccare navi da carico in rotta verso l’Egitto, danneggiando il commercio marittimo.

Il faraone iniziò anche i suoi principali progetti di costruzione entro i primi tre anni del suo regno, ad esempio gli antichi templi di Tebe furono completamente rinnovati, in particolare per onorare Ramses e il suo potere, venerato come quasi divino.

Nel quarto anno del suo regno, intorno al 1275 a.C.,  fece importanti mosse militari per riconquistare ed espandere il territorio egiziano, con la guerra contro la vicina Canaan, la regione a nord-est dell’Egitto dove ora si trovano i paesi del Medio Oriente come Israele, poi si estese in aree precedentemente detenute dagli Ittiti e, infine, dalla Siria.

Intorno al 1274 a.C., Ramses combatté in Siria contro gli Ittiti con due obiettivi, espandere i confini dell’Egitto e replicare il trionfo di suo padre di dieci anni prima.

Sebbene le forze egiziane fossero in inferiorità numerica, fu in grado di costringere gli Ittiti a rientrare in città.

Ma Ramses si rese conto che il suo esercito non era in grado di sostenere il tipo di assedio richiesto per abbattere la città, così tornò in Egitto, dove stava costruendo una nuova capitale, Pi-Ramesse. Alcuni anni dopo però Ramses fu in grado di tornare nella Siria controllata dagli ittiti e alla fine si spinse più a nord di qualsiasi faraone in oltre un secolo.

Oltre alle sue campagne in Siria contro gli Ittiti, Ramses guidò tentativi militari in altre regioni, come in  un’azione militare in Nubia, che era stata conquistata e colonizzata dall’Egitto pochi secoli prima ma continuò a essere una spina nel fianco.

In una sorprendente svolta degli eventi, l’Egitto divenne il rifugio per un re ittita deposto, Mursili III e quando suo zio, Ḫattušili III, chiese l’estradizione di Mursili, Ramses negò ogni conoscenza della presenza dell’ex re in Egitto.

Di conseguenza, i due paesi rimasero sull’orlo della guerra per diversi anni ma nel 1258 a.C. scelsero di porre fine al conflitto, con uno dei primi trattati di pace conosciuti nella storia umana.

Ancor più delle sue spedizioni militari, il regno di Ramses fu definito dalla sua ossessione per la costruzione e la sua capitale, Pi-Ramesse, presentava templi enormi e un palazzo sontuoso.

A parte la nuova capitale, l’eredità più duratura di Ramses fu il complesso di templi, soprannominato il Ramesseum dall’egittologo Jean-François Champollion nel 1829, che comprendeva ampi cortili, enormi statue di Ramses e scene che rappresentavano le più grandi vittorie del suo esercito e Ramses in compagnia di diverse divinità.

Quando Nefertari morì, 24 anni dopo il regno di Ramses, fu sepolta in una tomba degna di una regina e i dipinti all’interno della struttura, raffiguranti i cieli, le divinità e la presentazione di Nefertari agli dei, sono considerati i più squisiti risultati dell’arte nell’antico Egitto.

Dopo aver regnato per 30 anni, Ramses II festeggiò il tradizionale giubileo tenuto per i faraoni più longevi, detto il festival di Sed, che si teneva ogni tre anni dopo il primo e il grande sovrano finì per celebrare 13 o 14 di loro, più di qualsiasi altro faraone.

Ramses II morì all’età di 90 anni e gli successe il figlio Merneptah.

Fu sepolto per la prima volta nella Valle dei Re, ma il suo corpo fu spostato per scoraggiare i saccheggiatori e nel XX secolo la sua mummia fu portata in Francia per l’esame e la conservazione ed oggi risiede al Museo del Cairo.