Simbolo dei papà di tutto il mondo, festeggiato il 19 marzo, San Giuseppe è lo sposo di Maria Vergine e il padre putativo di Gesù.

Nei vangeli Giuseppe viene nominato solo da Matteo e Luca, dove si dice appartenesse alla stirpe di Davide.

Maria era fidanzata a Giuseppe e, secondo il diritto matrimoniale ebraico, soltanto un atto formale di divorzio poteva sciogliere la promessa di matrimonio.

Quando seppe della sua maternità, Giuseppe decise di ripudiarla in segreto, mostrandosi in questo modo giusto e misericordioso, ma fu distolto dall’apparizione di un angelo del Signore, che in sogno gli disse che il nascituro era opera dello Spirito Santo.

Accolta in casa la sposa, Giuseppe visse con lei in perfetta castità e, come discendente della stirpe di Davide dovette recarsi per il censimento augusteo nella città di Betlemme e lì nacque Gesù, poi seguirono la fuga in Egitto, il ritorno dall’Egitto e l’arrivo a Nazareth.

Giuseppe viene citato per l’ultima volta nel Vangeli durante il pellegrinaggio a Gerusalemme, Gesù aveva dodici anni, quando il ragazzo perso e ritrovato nel Tempio mentre insegnava ai dottori.

In tutti i racconti evangelici Giuseppe non dice nulla e, assolto il suo compito, scompare accogliendo Gesù come suo figlio, simbolo del giusto che vive di fede.

La figura di Giuseppe durante i primi secoli del cristianesimo venne studiata raramente e sempre in relazione al mistero di Cristo, come da Giovanni Crisostomo e Girolamo, poi il tema fu ripreso dagli scrittori ecclesiastici nei secoli XII e XIII, grazie ai monaci francescani Bonaventura da Bagnoregio, Pietro Olivi e Ubertino da Casale, oltre al Sermo de sancto Joseph di Bernardino da Siena.

L’impulso decisivo per lo studio della figura di San Giuseppe venne però dato da Pio IX, che lo proclamò l’8 dicembre 1870 patrono della Chiesa universale e ne solennizzò la festa il 19 marzo.

In seguito Leone XIII nel 1889 emanò l’enciclica Quamquam pluries, che spiega i fondamenti teologici dei privilegi concessi a San Giuseppe e la sua missione nella Chiesa e gli altri pontefici proposero Giuseppe come protettore degli operai, degli sposi e come un simbolo della lotta contro l’ateismo.

Nel 1955 Pio XII consacrò il Primo Maggio come la festa liturgica di San Giuseppe nelle vesti di patrono degli operai, poi Giovanni XXIII il 19 marzo 1961 inaugurò il Concilio Vaticano II sotto la protezione del papà adottivo di Gesù.