
I grandi cambiamenti dell’Europa raccontati dalla #mostra collettiva a cura di Gabi Scardi dal 22 marzo al 26 maggio al #museodiromaintrastevere.
Inaugurazione 21 marzo ore 18 con i fotografi e la curatrice
Esiste un’Europa non vista, tagliata fuori dallo sviluppo economico, dall’attenzione della politica e dei media.
Esiste un’Europa che, prima della crisi, produceva ed era competitiva e che ora è abbandonata dai suoi abitanti più giovani.
Quattro fotografi, Jutta Benzenberg, Andrei Liankevich, Livio Senigalliesi e Mila Teshaieva, sono andati nelle zone rurali e nei piccoli centri dell’Albania, nella vasta palude della Polesia in Bielorussia, nella Sassonia-Anhalt nell’ex Germania dell’Est e nell’area carbonifera italiana del Sulcis in Sardegna e ne hanno raccontato il nucleo più interno e vulnerabile, quello familiare.
Il risultato è un racconto per immagini intenso e coinvolgente curato da Gabi Scardi che prende vita all’interno di Unseen / Non visti. Sguardi sull’Europa.
Quattro fotografi in viaggio, la #mostra in programma al Museo di #roma in Trasteveredal 22 marzo al 26 maggio 2019, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ideata e prodotta dal Goethe-Institut con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
L’inaugurazione avverrà giovedì 21 marzo alle ore 18 alla presenza dei quattro fotografi e della curatrice. Dopo la prima tappa di Milano e l’appuntamento al #museodiromaintrastevere, l’esposizione sarà a Minsk nel mese di settembre e, subito dopo, proseguirà il suo cammino a Tirana.
A inizio 2020, ultima tappa a Halle presso la Kunststiftung des Sachsen-Anhalts (Fondazione per l’arte della Sassonia-Anhalt).
Nata da un progetto del 2017 del Goethe-Institut di Milano (Nell’ombra – Famiglie in Europa) che voleva indagare gli effetti della rapida trasformazione dell’Europa sulle famiglie di alcune aree europee produttive colpite da crisi e spopolamento, la #mostra Unseen / Non visti testimoniagli “effetti collaterali” dei grandi cambiamenti occorsi negli ultimi decenni nel vecchio continente, rilevandone sia i minimi comuni denominatori, sia le diversità.
L’indagine è avvenuta attraverso l’occhio di fotografi provenienti da diversi paesi europei: #juttabenzenberg dall’Albania, #andreiliankevich dalla Bielorussia, #liviosenigalliesi dall’Italia e #milateshaieva dalla Germania.
Ciascuno di loro ha compiuto uno o più viaggi, sia nel proprio paese che in uno di quello degli altri, producendo da un lato un cambio di prospettiva e dall’altro anche una scoperta.
Così, ad esempio, Senigalliesi e Liankevich sono stati in Sardegna e in Polesia, mentre Teshaieva e Benzenberg in Albania e Sassonia.
Ognuno è stato accompagnato da un esperto o da un giornalista dotato di un’approfondita conoscenza della zona. Questo ha permesso il moltiplicarsi degli sguardi e dei piani di lettura che hanno fatto emergere le storie e le microstorie delle persone incontrate durante i viaggi, la stratificazione di esperienze, la complessità di ogni territorio.
La #mostra diventa così una sorta di cartografia corale, seppur parziale, delle aree d’Europa più celate e lasciate ai margini.
LE FOTOGRAFIE IN MOSTRA
La #mostra comprende quattro nuclei di fotografie, suddivisi per autore. Le opere hanno dimensioni e formati molto differenti, di volta in volta aderenti agli intenti del singolo fotografo.
Tra le immagini in #mostra, si alternano ritratti e visioni d’interni, figure immerse nei luoghi dell’abitare e nell’ambiente quotidiano che le circonda, oggetti, architetture, paesaggi di riferimento e altro ancora.
Emergono così le diverse interpretazioni che gli autori hanno dato dei luoghi: letture oggettive, di carattere documentario, antropologico, sociologico; così come approcci più sensibili, intimi, quasi interrogativi.
Per restituire vividamente questi racconti, alle immagini sono affiancati alcuni video e i testi redatti da alcuni dei fotografi e degli “accompagnatori” durante i viaggi.