L’anno di Parma come Capitale Italiana della Cultura parte con l’inaugurazione di una grande mostra prevista per il 12 gennaio, Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo, aperta al pubblico fino al 3 maggio, a Palazzo del Governatore.

Nata da un’idea dell’assessore alla cultura di Parma Michele Guerra, l’esposizione è stata ideata da Antonio Somaini con Eline Grignard e Marie Rebecchi.

Time Machine racconta come il cinema e altri media fondati sulle immagini in movimento hanno trasformato la percezione del tempo, attraverso una serie di tecniche di manipolazione che vanno dall’accelerazione al ralenti; dal fermo immagine al time-lapse, dalla proiezione a ritroso, al loop e alle infinite varianti dell’operazione cinematografica del montaggio.

Cinema, video e videoinstallazioni sono proposte dunque come media capaci di registrare, archiviare e ripresentare fenomeni visivi e audiovisivi, che rendono possibili diverse forme di viaggio nel tempo e che operano diverse forme di manipolazione temporale, il tutto legata a doppio filo al claim di Parma2020: la cultura batte il tempo.

Punto di avvio del percorso espositivo sono la prima pubblicazione del racconto fantascientifico The Time Machine H.G. Wells e la presentazione pubblica del Cinématographe dei Fratelli Lumière, per poi arrivare alle tecniche di manipolazione temporale delle immagini in movimento prodotte attraverso l’intelligenza artificiale, il machine learning e le reti neurali.

Articolata in diverse sezioni, la mostra è un viaggio tra opere di artisti e fotografi come Douglas Gordon, Rosa Barba, Tacita Dean, Jeffrey Blondes, Grégory Chatonsky, Ange Leccia, Jacques Perconte, Robert Smithson, Alain Fleischer e filmmakers come Martin Arnold, Harun Farocki, Jean-Luc Godard, Bill Morrison, Gustav Deutsch, Ken Jacobs, Malena Szlam.

Lungo le 25 sale c’è un percorso tra immagini, proiezioni ed estratti del cinema delle origini e sperimentale, classico e contemporaneo, scientifico e documentario, dalle videoinstallazioni e da alcuni momenti scelti della storia della fotografia, per sperimentare un viaggio temporale attraverso immagini in movimento lette come vari modi di vedere e sperimentare il tempo.

Time Machine è prodotta da Solares Fondazione delle Arti con il contributo del Comune di Parma e degli sponsor Parmalat e Ocme nell’ambito del programma ufficiale di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020, ed è in collaborazione con la Cinémathèque française.

Nel catalogo edito da Skira ci sono undici testi scritti da figure di primo piano della teoria dell’arte, del cinema e dei media, come Emmanuel Alloa, Jacques Aumont, Raymond Bellour, Christa Blümlinger, Grégory Chatonsky, Georges Didi-Huberman, Philippe Dubois e Noam Elcott, e undici sezioni iconografiche, divise in Time Machines, Time Axis Manipulations, Flows, Instants, Time-lapse, Multiple Exposures, Animate / Inanimate, Re-montage, Loops & Reversals, Deep Time, e Machine Visions.

La mostra è aperta martedì e mercoledì dalle 15 alle 19, da giovedì a domenica e festivi dalle 10 alle 19.

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