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Ad Arona, cittadina turistica che si estende sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, torna dall’8 al 24 marzo il Tredicino, per un’edizione 2019 sotto il segno della pura tradizione e come cornice avrà, ancora una volta, piazzale Aldo Moro.

Saranno tante le attrazioni, ben 63, con due novità, la prima è una nuova giostra, il Freesby, proveniente dalla Germania, di notevole impatto, che avrà una grande pendenza per un’altezza di 2,05.

La seconda è il ritorno del Tagada, un pezzo da novanta per coloro che vissero le giostre negli anni storici del Tredicino.

Con i nuovi rappresentanti, grazie a Roberto Claudi, le iniziative saranno veramente tante, soprattutto quelle che riguardano le scuole, con una grande collaborazione anche nella prospettiva del turismo che va alla città.

Oltre alle giostre ci sarà la gastronomia con banchi di frittelle, bomboloni, hamburger, salamelle, porchetta e tanto altro, ancora da scoprire.

Il Tredicino sarà inaugurato venerdì 8 marzo alle 16 e occuperà l’area di piazzale Aldo Moro, inoltre sarà fruibile il parcheggio gratuito di piazza Alessandro Ferrari ai margini della ferrovia.

Nei giorni festivi il Tredicino sarà aperto dalle 10.30 alle 24, mentre nei feriali dalle 14 alle 23.

Cuore della festa del Tredicino, sono le spoglie dei santi Fedele, Corpoforo, Graziano e Felino, che vengono esposte alla venerazione popolare.

Si tratta di una tradizione che vive da secoli e che ricorda il ritorno nella chiesa di San Graziano delle sacre spoglie dei martiri Fedele e Carpoforo.

In questa chiesa i martiri riposavano fin dal 1200, ma poi le loro spoglie vennero fatte trasportare a Milano da San Carlo Borromeo, nel febbraio del 1576, poiché non erano ben custodite.

Gli Aronesi protestarono violentemente fino a che le reliquie furono rese il 13 marzo 1576.

Da allora questo evento fu celebrato con lenzuola ricamate esposte sui balconi, con lunghe processioni, con numerose bandiere, cori e la sagra delle violette.

Secondo un’antica usanza per il Tredicino dovevano essere donati fiori finti o i primi fiorellini della primavera da portare sui cappelli o appuntare sugli abiti, come segno di augurio per la prossima bella stagione.

Purtroppo molte di queste tradizioni sono scomparse e a ricordare il Tredicino restano le bancarelle dei dolciumi, le giostre, le attrazioni che danno un tocco di colore alla primavera di Arona.

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