noir in festival

La Giuria Letteraria del Premio Giorgio Scerbanenco, composta da Cecilia Scerbanenco (Presidente), Alessandra Calanchi, Alessandra Tedesco, Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Sergio Pent, Ranieri Polese, Sebastiano Triulzi e John Vignola, ha attribuito il Premio Giorgio Scerbanenco 2020  a Nero come la notte  di Tullio Avoledo con la seguente motivazione.

“Per essere riuscito a costruire, attraverso l’ibridazione tra noir e distopia, una storia che racconta con realismo politico il paesaggio post industriale del Nord Est, affrontando i temi dell’immigrazione, della clandestinità e dell’emarginazione,  grazie a una scrittura che richiama felicemente la tradizione dell’hardboiled.”

Il Premio Letterario Giorgio Scerbanenco è un premio letterario italiano dedicato al genere giallo intitolato a Giorgio Scerbanenco, maestro della narrativa di genere italiana e considerato uno dei padri del giallo in Italia.

Il premio viene consegnato ai primi di dicembre di ogni anno nell’ambito del Noir in Festival di Courmayeur all’autore del miglior romanzo giallo/noir italiano pubblicato nel corso dell’anno precedente.

Giorgio Scerbanenco, uno dei migliori autori del poliziesco italiano, nacque nel 1911 a Kiev da madre italiana e padre ucraino, ma si trasferì quasi subito in Italia, prima a Roma e poi a Milano.
Dopo aver svolto vari mestieri, cominciò a scrivere racconti e romanzi, pubblicati dai più grandi editori italiani come Mondadori negli Anni Quaranta, con il ciclo dedicato ad Arthur Jelling, Rizzoli negli anni Cinquanta e Sessanta con i romanzi rosa e Garzanti negli Anni Sessanta.

Queste pubblicazioni, appartenenti al ciclo di romanzi neri, sono le opere più famose di Scerbanenco e quelle per cui ancora oggi viene ricordato tra i migliori autori del giallo italiano. In Venere privata (1966), Traditori di tutti (1966), con cui l’autore vinse nel 1968 il prestigioso “Gran Prix de la litterature policiere”, I ragazzi del massacro (1968) e I milanesi ammazzano al sabato (1969), il protagonista è Duca Lamberti.

Scerbanenco ha inoltre ricoperto incarichi redazionali e direttivi in alcuni settimanali femminili, come Novella, Bella e “Annabella: su quest’ultimo ha tenuto la famosa rubrica “La posta di Adrian”.

Lo scrittore morì improvvisamente nel 1969 al culmine del successo italiano ed europeo.
Da alcuni anni a questa parte è in corso la riscoperta di Scerbanenco con la conseguente pubblicazione di molte delle sue opere, da parte della Garzanti.

Nel 1994 vennero ristampati I milanesi ammazzano al sabato, Noi due e nient’ altro, Appuntamento a Trieste e Il Cinquecentodelitti e nel 1995, Lupa in convento, Cinque casi per l’ investigatore Jelling, Le principesse di Acapulco, Le spie non devono amare, Al mare con la ragazza e Non rimanere soli poi nel 1996, Ladro contro assassino, Millestorie, Storie dal futuro e dal passato e nel 1999, infine, I ragazzi del massacro, Al servizio di chi mi vuole e La ragazza dell’ addio