Gli Hamptons, cuore della buona borghesia di New York, non furono sempre i luoghi per le vacanze super chic, infatti, negli anni Quaranta vi visse gran parte degli artisti dell’astrattismo americano, come Mark Rothko, Jackson Pollock, Willem de Kooning, Franz Kline, Conrad Marca-Relli e Robert Motherwell e a Springs, sulla punta estrema di Long Island, c’è ancora oggi la casa di Jackson Pollock e di sua moglie Lee Krasner.

Spring è una cittadina immersa nella natura fuori dal lusso degli Hamptons, dove ci si ritrova immersi nella natura e fu lì che la ricca mecenate Peggy Guggenheim e la pittrice Lee Krasner condussero a vivere Jackson Pollock, per allontanarlo dai ritmi frenetici di New York e dai suoi problemi con l’alcol.

Fu proprio la Guggenheim ad anticipare i 3.000 dollari che nel 1945 servirono ad acquistare una casetta in legno, con un vecchio fienile, e un grande prato affacciato sull’Accabonac Creek.

Il fienile fu trasformato in uno studio e qui Jackson Pollock perfezionò la sua celebre tecnica del dripping, stendendo le tele sul pavimento e dando vita all’action painting che lo rese famoso in tutto il mondo.

Ma l’amore e le cure della Krasner e della Guggenheim non poterono salvare Pollock da sé stesso e dall’alcol e a meno di un miglio da casa l’11 agosto 1956 Jackson Pollock perse la vita in un incidente stradale mentre era in stato di ebbrezza.

Oggi questa casa e lo studio sono stati trasformati in museo e dal 1994 sono parte del National Register of Historic Places e nel National Historic Landmark.

In questo posto mitico si può vedere il panorama che Pollock usava per la sua ispirazione, come nella serie dedicata all’Abbonac Creek, entrare nella sua casa e camminare sul suo celebre pavimento, oggi una vera opera d’arte del dripping, dove gli storici dell’arte sono stati in grado di capire quali dipinti sono stati creati qui.

La figura di Lee Krasner fu fondamentale per Pollock, poiché s’impegnò a preservare, promuovere e difendere il suo lavoro dopo la sua morte, poi ha garantito che la loro casa divenisse un centro di studi e un museo.

Nella casa c’è anche il lato più privato dell’artista, come la cucina dove Pollock realizzava le sue torte di mele e sulla libreria ci sono i suoi libri d’arte, per capire quali artisti amava e cosa leggeva.