Uomo dall’esistenza multiforme, Alberto Moravia nel 1952 vinse il Premio Strega con I racconti, brevi e vividi squarci sull’Italia degli anni Trenta e Quaranta.

Alberto Pincherle nacque a Roma il 28 novembre 1907, da Carlo Pincherle Moravia, architetto e pittore, e Teresa Iginia De Marsanich, originaria della Dalmazia.

Per una tubercolosi che lo costrinse a letto per anni, dal 1921 al 1923 Moravia visse la sua adolescenza nel letto della sua casa di Roma, dove compose versi in francese e in italiano.

Dal 1924 al 1925 fu ricoverato al sanatorio Codivilla di Cortina d’Ampezzo, poi per la convalescenza si trasferì a Bressanone, dove comincio a scrivere Gli indifferenti, spaccato della borghesia romana, edito nel 1929 dalla casa editrice Alpes di Milano.

Nel 1933 Moravia pubblicò Le ambizioni sbagliate per Mondadori, ma, a causa dell’ostracismo da del Ministero della Cultura Popolare fascista, le sue opere non ebbero considerazione da parte  della critica.

Dopo un soggiorno di due anni a Londra, un viaggio negli Stati Uniti e uno in Messico, Alberto tornò in Italia e scrisse i racconti de’ L’imbroglio, rifiutato da Mondadori, poi pubblicato da Bompiani nel 1937, che rimase il suo editore per tutta la vita.

Negli anni Quaranta lo scrittore si trasferì ad Anacapri con Elsa Morante, conosciuta nel 1936 a Roma, ma gli venne impedito di scrivere sui giornali col suo nome, cosi pubblicò vari articoli utilizzando vari pseudonimi come Pseudo, Tobia Merlo, Lorenzo Diodati e Giovanni Trasone. Nell’aprile del 1941 Moravia sposò in chiesa Elsa Morante e cominciò a lavorare a numerose sceneggiature cinematografiche, senza firmarle a causa delle leggi razziali.

Dopo l’8 settembre 1943, quando seppe che il suo nome era sulla lista stilata dai nazisti delle persone da arrestare, Moravia fuggì da Roma con Elsa a Sant’Agata di Fondi sulle montagne, nascosti nel casolare dell’amico Davide Marrocco.

Tra il 1945 e il 1951 Moravia scrisse articoli, collaborò a riviste e programmi radiofonici e continua a lavorare per il cinema come sceneggiatore, mentre le sue opere furono adattate per il cinema da numerosi registi.

Nel 1955 divenne amico di Pier Paolo Pasolini e iniziò a collaborare come critico cinematografico a L’Espresso, oltre a intraprendere numerosi viaggi tra Egitto, Giappone, Stati Uniti, Iran e Brasile. Nel 1962 Moravia si separò da Elsa Morante e si trasferì in un appartamento con la scrittrice Dacia Maraini, conosciuta nel 1959.

Nel 1967 fu il presidente della XXVIII Mostra del Cinema di Venezia.

Nel 1975, dopo la morte di Pier Paolo Pasolini, Moravia subì minacce da parte di estremisti di destra e per alcuni mesi venne protetto da una scorta.

Nel 1984 lo scrittore si presentò alle elezioni europee come indipendente nelle liste del Pci, divenne deputato al Parlamento Europeo e nel 1985 vinse il premio Personalità Europea.

Il 26 settembre 1990 Alberto Moravia morì per un infarto nella sua casa di Roma.