Ugo Riccarelli nacque a Cirié, in provincia di Torino, nel 1954, da genitori originari della Toscana, purtroppo fin da bambino soffrì di problemi polmonari, vivendo per questo un’adolescenza difficile.

Dopo aver frequentato la Facoltà di Filosofia presso l’Università degli Studi di Torino, a Cirié Ugo visse le sue prime esperienze di lavoro, prima nella Biblioteca Civica e poi nell’Ufficio di Collocamento, oltre a sposarsi e avere una figlia.

Nel 1986, in cerca di un clima più favorevole alle sue condizioni di salute, si trasferì a Pisa, dove lavorò prima presso l’Azienda di Stato per i Servizi Telefonici, poi presso la Biblioteca Comunale e infine nell’Ufficio Stampa del Comune, dove ebbe come collega Athos Bigongiali, uno scrittore che divenne suo caro amico.

A Pisa Ugo conobbe Antonio Tabucchi, con cui nacque un legame di amicizia e di affetto, al punto di partecipare con lui e con altri artisti pisani a un cenacolo intellettuale.

Nel 1990, quando era ormai in condizioni pressoché disperate, lo scrittore si sottopose in Inghilterra a uno dei primi interventi di doppio trapianto di cuore e polmoni, che segnò fortemente il resto della sua vita.

Ritornato a Pisa dall’Inghilterra, dopo qualche tempo si separò dalla moglie e cominciò a prendersi cura della figlia in periodi alterni rispetto alla madre e ciò lo rese sensibile ai problemi di conciliazione tra cura della famiglia e lavoro.

Nel 1995, su suggerimento di Antonio Tabucchi, scrisse il suo primo romanzo, Le scarpe appese al cuore, sull’esperienza del trapianto e nel 1998 vinse il Premio Selezione Campiello con Un uomo che forse si chiamava Schulz.

Trasferitosi nella capitale, Ugo dal 2002 lavorò presso il Comune di Roma, prima nello staff del Sindaco Veltroni e, dal 2008, all’Assessorato alla Cultura dove curò i rapporti con l’Associazione Teatro di Roma.

Nel 2004, mentre era costretto a sottoporsi a dialisi a causa degli effetti delle terapie anti-rigetto, lo scrittore vinse il Premio Strega con Il dolore perfetto, saga familiare nella Toscana del Novecento.

Riccarelli fu anche autore di testi teatrali e di spettacoli radiofonici, e alcuni suoi racconti sono stati letti in radio, ha collaborato con la Rai e con diverse testate giornalistiche come La Repubblica, Il Sole 24 Ore, Il Corriere della Sera, Diario, Grazia e Il Tirreno.

Lo scrittore morì il 21 luglio 2013 all’età di 58 anni a Roma, e il 7 settembre 2013 il suo ultimo romanzo L’amore graffia il mondo, vinse il Premio Campiello che, per la prima volta nella storia del concorso, è stato assegnato dopo la scomparsa dell’autore.