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Il poeta che raccontò l’anima di un’isola dal cuore verde come il quadrifoglio…

William Butler Yeats nacque il 13 giugno 1895 da una famiglia di origine inglese, figlio di un pittore vicino al pre-raffaelismo, John Butler Yeats, e di una madre proveniente da una famiglia di armatori e commercianti protestanti e unionisti.

Il ragazzo trascorse l’adolescenza tra il paese di origine, avvicinandosi alla poesia durante le estati tranquille trascorse a Sligo, nella casa del nonno materno che gli leggeva poesie, e Londra.

Nel 1883 Years entrò alla Metropolitan School of Art di Dublino dove conobbe George Russel, con il quale aveva in comune l’interesse per l’occultismo e il misticismo da cui ricavò per tutta la sua vita una serie di profonde suggestioni.

Già a soli 24 anni il poeta pubblicò la sua prima raccolta di poesie, I viaggi di Ossian (1889), un esempio tipico della sua prima maniera mitizzante e sognante sui temi della terra d’Irlanda.

Nel 1889 Years cominciò, con la collaborazione di Ellis, l’edizione critica delle opere di Blake e nel 1892 a Dublino fondò la Società Letteraria Irlandese.

In Inghilterra il poeta si aggiornò sul decadentismo e il simbolismo, mentre in Irlanda prese contatto con le proprie radici e nacque in questo periodo l’amore non corrisposto e mai spento per l’attrice e patriota irlandese Maud Gonne.

Grazie all’incontro con il geniale commediografo J.M.Synge e con Lady Gregory, Yeats si dedicò al teatro popolare irlandese, che preannunciava la liberazione e l’autonomia del suo paese.

Fondatore del Teatro Nazionale Irlandese nel 1899 e grande fautore del rinascimento celtico, Yeats non s’impegnò mai troppo attivamente nell’azione politica dell’Irlanda anche perché nemico di ogni violenza.

Le poesie di The Green Helmet (1910), Responsibilities (1914), punto di passaggio da una fase “privata” a una “pubblica”, in cui non rifiutava più la politica, The Wild Swans at Coole (1919) e Michael Robartes and the dancer (1921), usciti nel decennio che vide il suo matrimonio con George Hyde Lees, videro il distacco dal crepuscolarismo e la sua evoluzione verso una nuova concretezza di linguaggio, cui l’aveva portato anche l’insegnamento di Ezra Pound, ed una capacità visionaria attinta dal grande esempio di William Blake.

Tra il 1915 e il 1922 evocò i tempi della sua giovinezza, delle estati trascorse a Sligo, in una serie di prose poi raccolte nel volume Autobiographies (1926).

Yeats   venne nominato membro del Senato d’Irlanda nel 1922, appena creato lo Stato Libero, vinse il premio Nobel nel 1923.

Ispirato dalle capacità di scrittura automatica della moglie, Years cercò di teorizzare il suo pensiero filosofico sulle diverse personalità dell’uomo e sulle maschere che egli assunse nel libro intitolato A vision (1925).

Molto indebolito nel fisico, nel 1928 il poeta si trasferì a Rapallo e pubblicò The Tower (1928) cui seguirono  The winding stair (1933), A full moon in March (1935) e Last poems (1936-39), dove si trovano alcune delle sue poesie più riuscite.

A causa della malferma salute il poeta visse i suoi ultimi anni in paesi europei dal clima mite, morì il 28 gennaio 1939 nel sud della Francia.

La Repubblica Irlandese mandò una nave da guerra per condurre a Dublino le spoglie del poeta che giace nel cimitero di Drumcliff, Sligo, sotto la montagna di Ben Bulben cui aveva dedicato una delle sue ultime poesie e da cui sono tratte le parole del suo epitaffio “Cast a cold eye, on death on life, horseman pass by”.